Comunità Papa Giovanni XXIII: vogliamo riconoscimento nazionale

Oggi quadro normativo ancora confuso e cambia da regione a regione

FEB 25, 2019 -

Bologna, 25 feb. (askanews) – “Il quadro legislativo in Italia è ancora oggi confuso e cambia da regione a regione. Chiediamo con forza il riconoscimento delle ‘vere’ case famiglia a livello nazionale. A maggior ragione dopo la visita del Presidente Mattarella che ne ha constatato la validità educativa e sociale”. Così il presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, Giovanni Paolo Ramonda.

In merito all’intenzione della Regione Emilia-Romagna di proporre modifiche di legge in seguito allo scandalo delle violenze perpetrate in una struttura per anziani, il presidente della Comunità Papa Giovanni XXIII, che gestisce 65 case famiglia in Emilia-Romagna, ha spiegato: “Abbiamo aperto la prima casa famiglia in Italia nel 1973, proprio qui in Emilia-Romagna. Dopo tanti anni constatiamo con rammarico che si usa ancora impropriamente il termine ‘casa famiglia’ per definire strutture residenziali che non hanno nulla di simile ad una famiglia”.

“Don Oreste Benzi è stato l’inventore delle case famiglia – ha aggiunto Ramonda – e solo una casa in cui la convivenza è imperniata su un’intensa e incondizionata relazione affettiva è una vera casa famiglia. Nelle nostre case non ci sono operatori e utenti ma papà e mamme che mettono la loro vita totalmente a servizio di chi ha bisogno di essere accolto, 24 ore su 24, 365 giorni all’anno”.