Milano, accoltellò ex convivente in strada: condannato a 10 anni

L'aggressione l'1 agosto scorso in via Bronzetti

FEB 14, 2019 -

Milano, 14 feb. (askanews) – Condannato a 10 anni di carcere, al netto dello sconto di un terzo della pena previsto per la scelta del rito abbreviato. Si è chiuso così il processo a carico di Francesco Lamesta, l’operaio di 47 anni accusato di aver colpito con tre colpi di coltello la sua ex convivente al culmine di una lite scoppiata la sera del 1 agosto scorso in via Bronzetti, a Milano, di fronte al palazzo dove i due vivevano anche se in appartamenti diversi. Il gup Anna Magelli ha accolto la richiesta del pm Antonia Pavan e condannato l’uomo per tentato omicidio, atti persecutori, sequestro e rapina.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, dopo aver aggredito l’ex convivente davanti al padre e al cognato di lei, il 47enne fuggì, salì a bordo di un’auto ferma al semaforo e, sotto la minaccia di un coltello, costrinse il 26enne al volante ad accompagnarlo in zona Isola. Arrivato a destinazione, dopo qualche minuto si sentì male, al punto da chiamare un autoambulanza. I soccorritori giunti sul posto, insospettiti da una ferita in testa e da alcune escoriazioni all’altezza del gomito, allertarono la polizia. Davanti agli investigatori l’uomo ammise di aver dato in escandescenze durante l’ennesima discussione avuta con l’ex convivente, colpevole a suo dire di lasciargli vedere la figlia nata un anno prima. Sostenne però di averla colpito per sbaglio, e che voleva soltanto difendersi dal padre e dal cognato della donna che lo avrebbero aggredito a bastonate.

L’uomo, che aveva già collezionato due denunce dall’ex convivente e in passato era finito in carcere per reati contro il patrimonio, dovrà versare alla donna una provvisionale da 5 mila euro: sarà poi un giudice civile a quantificare il risarcimento economico a favore della parte civile. Il suo difensore del 47enne, l’avvocato Paolo Fresco, ha già preannunciato ricorso in appello. Prima bisognerà però aspettare le motivazioni della sentenza previste entro 60 giorni.