Maltempo, Zaia: la montagna sarà bella come prima

Seduta straordinaria del Consiglio

FEB 14, 2019 -

Venezia, 14 feb. (askanews) – “I veneti meritano di vedere la montagna veneta bella almeno come prima, noi ce la stiamo mettendo tutta”. Lo ha detto Luca Zaia, presidente del Veneto, concludendo il dibattito in Consiglio regionale sulla tempesta Vaia di fine ottobre.

“La tempesta è stata classificata un uragano, quindi abbiamo subito un evento eccezionale, caratterizzato da un vento fortissimo – ha ricordato Zaia -. Possiamo quindi ben dire di non aver mai visto una cosa del genere… Abbiamo saputo rispondere bene all’emergenza, grazie alla Protezione Civile, all’Esercito, ai Vigili del Fuoco, e grazie in particolare a tutti i volontari che hanno prestato gratuitamente moltissime ore lavorative e alla solidarietà che ci è giunta anche da altre regioni. Ad un certo punto abbiamo dovuto arrestare questo generoso fiume di solidarietà, per potere restare operativi”. Zaia ha ricordato le tre vittime che il maltempo ha mietuto. Ha poi sottolineato i gravi danni arrecati alla viabilità e alle infrastrutture e le prime misure organizzative, con la nomina dei soggetti attuatori.

“Abbiamo prontamente attivato numerosi cantieri, anche speciali, attivando gare per il monitoraggio dei grandi eventi franosi. Abbiamo altresì fatto fronte al dissesto idrogeologico, con numerosi interventi. Sottolineo che è stato fatto un grande lavoro, che tutti gli interventi necessari sono stati attuati o sono in cantiere o in fase di progettazione. La tecnologia ci ha aiutato, ad esempio avevamo in mano il momento esatto in cui si sarebbe verificata una piena – ha detto Zaia -. Quanto alle foreste, dico che abbiamo dei boschi che non sono tutti demaniali e che limitano il potere del Commissario, con una forte proprietà privata parte della quale risiede ora all’estero. A differenza di quanto ha previsto la Provincia Autonoma di Trento, noi non lasceremo mai soli i Comuni e comunque abbiamo avuto una superficie di territorio danneggiato di gran lunga superiore”. Il presidente, che ha parlato nella sua veste di commissario delegato ha aggiunto che oggi c’è un piano chiaro per porre in essere interventi sui territori colpiti. “Abbiamo coinvolto tutte le aziende interessate della filiera, nazionali e internazionali, per innanzitutto spostare tutti gli alberi abbattuti, mutuando le buone pratiche. 134 milioni di euro vale la pulizia dei boschi, iniziando dalla parte subito aggredibile, spingendoci verso i centri abitati e rimettendo in funzione la viabilità silvo pastorale per garantire i necessari collegamenti. Voglio tuttavia evidenziare come abbiamo montagne bellissime ma anche diverse zone impervie, veramente difficili da raggiungere. Non abbiamo certo svenduto il legname, venduto all’80 percento del loro valore. Ottimo è stato il lavoro svolto da Veneto Strade”. Quanto al rischio valanghivo, sono stati identificati 86 nuovi rischi al ridosso dei centri abitati, proprio dove il legname resta lì, con 20 comuni coinvolti. Questa è la cosa più preoccupante e difficile. Nel Settore Forestale abbiamo operato alcuni interventi di somma urgenza, che hanno salvato Luxottica e i centri dell’Agordino. Fortemente danneggiati anche i sistemi di rete, come acquedotti, opere fognarie, impianti luce, acqua, gas, nonché le coste. Questa disgrazia vale esattamente un miliardo e 734 milioni. “Con le risorse stanziate dal Governo, a noi dovrebbero arrivare sicuramente 1 miliardo e 50 milioni, da utilizzare per dare ristoro ai cittadini danneggiati e per ovviare al rischio valanghivo, per sistemare e migliorare i Serrai di Sottoguda. Chiudo ricordando come abbiamo raccolto circa quasi 4 milioni di donazioni e ha funzionato bene l’SMS solidale. Ringrazio quindi il grande cuore dei veneti. Ringrazio anche tutti coloro che lavorano, si danno da fare e rischiano in proprio, siamo una bella squadra, e le Istituzioni dello Stato con cui stiamo collaborando”.