“Non faremo sconti a nessuno” (cresce la protesta dei pastori sardi)

E il latte scorre per le strade

FEB 10, 2019 -

Roma, 10 feb. (askanews) – Cresce la protesta dei pastori sardi: soluzioni o bloccheranno i seggi delle regionali. Non faranno “sconti a nessuno”, l’appello è scendere tutti in piazza, bloccare porti e aeroporti, autocisterne che trasportano latte e derivati o carne; mentre dal nord al sud della Sardegna, nelle strade e piazze, continua a scorrere il latte gettato, quel latte frutto di duro lavoro ma pagato troppo poco, meno di 60 centesimi al litro.

“Se entro pochi giorni non si trovano soluzioni per il nostro settore bloccheremo la Sardegna il 24 febbraio, il giorno delle votazioni”, ha annunciato il coordinamento dei pastori, come riferiscono la Nuova Sardegna e i media locali, avvertendo: “Non entrerà nessuno a votare: non è che non andiamo a votare, non voterà nessuno, blocchiamo la democrazia, ognuno si assuma le proprie responsabilità”.

Sulla pagina Facebook del Movimento dei pastori sardi, dove sono postati i video che riprendono i flash mob dei pastori che gettano il latte o lo regalano nelle piazze, la chiamata è chiara: “Nelle strade non c’è il Movimento Pastori Sardi ma tutti i pastori uniti della Sardegna che non rispondono a questa o a quella sigla, a questo o a quel partito, con un unico grande obiettivo: ridare dignità al nostro lavoro, ritornare ad essere padroni del nostro prodotto”. E “non ci saranno sconti per nessuno, pretendiamo la serenità delle nostre campagne e per questo, anche con dolore, lasciamo a casa gli scrupoli e continuiamo a perseguire un sogno che ha sapore di dignità e libertà”.

In un video postato ieri Federico Floris, figlio dello storico capo del Movimento, è a Tramazza, apre, e non nasconde il suo dispiacere, un rubinetto del latte, che scivola sul pavimento.

Con altro latte – dice – “faremo dei formaggi che doneremo a tutta la popolazione e intanto attendiamo mercoledì quando ci sarà il confronto in Regione”. Poi annuncia l’escalation della protesta: “E’ arrivato il momento di dichiarare guerra senza fare sconti a nessuno. Tutti stanno sfruttando il nostro lavoro. Solo noi stiamo male. Tutti i pastori sardi scendano in piazza.

Dovremmo occupare anche porti e aeroporti, fermare qualsiasi macchina che trasporti latte o derivati, e anche carne. Dobbiamo far sentire la nostra voce”.

E così oggi è stato. I pastori hanno bloccato tir frigo in arrivo a Porto Torres, hanno fermato un mezzo che trasportava carni suine dalla Francia e gettato gran parte del carico a terra, chiedendo l’intervento delle autorità sanitarie e denunciando le pessime condizioni di quel cibo destinato al mercato locale.

Anche nel cagliaritano e nel nuorese continua la protesta dei pastori per il crollo del prezzo del latte. A Ottana, nella piazzetta sotto le sculture di Boes e Merdules pastori versano il latte, nel video postato non si sentono voci, solo lo scroscio del latte e il rumore dei bidoni di acciaio vuoti che rotolano a terra. Il messaggio che accompagna le immagini recita: “Non una parola ed un silenzio quasi religioso. Per chi crede ancora che il latte che corre sulle nostre strade non sia doloroso”.

Gtu/Int9