Pastori sardi in protesta gettano latte per strada o lo regalano

E chiedono al Cagliari calcio solidarietà: non giocate

FEB 9, 2019 -

Roma, 9 feb. (askanews) – Meno di 60 centesimi per un litro di latte di pecora; intorno ai 45 centesimi per il latte di capra: troppo poco e i pastori sardi continuano al loro protesta.

Anche oggi diverse le manifestazioni spontanee dove i pastori hanno versato il latte per strada, flash mob in tutta la a provincia di Cagliari. Sulla vecchia statale 131, vicino al centro commerciale Corte del Sole, a Sestu, 40 pastori con due cisterne hanno gettato tutto il latte per strada. Ma lo stesso è successo nell’Iglesiente, a Villamassargia e Gonnesa, a Sanluri nel Medio Campidano e Santadi, nel basso Sulcis si è mosso un corteo con 300 pastori. Mentre altri pastori hanno deciso di regalare il latte, a Bitti lo hanno fatto nella piazza del mercato.

Su tutto il territorio la polizia ha rafforzato i servizi per evitare blocchi stradali. Alcune autocisterne sbarcate ad Olbia sono state scortate dai carabinieri.

Ad Assemini un gruppo di allevatori ha presidiato il cancello del centro sportivo dove si allena il Cagliari, bloccando l’uscita. La squadra doveva partire per giocare domani la partita con il Milan. E’ intervenuta la polizia ma tutto si è risolto pacificamente: il dg del Cagliari Mario Passetti e alcuni giocatori hanno parlato con gli allevatori e dopo una trattativa è stato liberato l’ingresso, la squadra è partita tranquillamente.

“Siamo qui pacificamente, chiediamo che il latte venga pagato a prezzo di costo, più qualcosa per noi, per vivere”, hanno detto i pastori che – come riferisce l’Unione sarda – hanno chiesto ai rossoblù di non giocare la partita: “Cosa scriverebbero i giornali? Gara rinviata per neve? No, rinviata perché gli industriali del formaggio hanno fatto cartello sul nostro latte”.

In segno di solidarietà, anche alcuni giocatori – tra cui Nicolò Barella – hanno rovesciato a terra del latte.

“Sveglia alle 5 del mattino per la prima mungitura che sarà ripetuta nel pomeriggio per ottenere da ogni pecora circa un litro di latte al giorno che viene pagato circa 60 centesimi al litro, una elemosina che non copre neanche i costi di allevamento e di alimentazione e spinge alla chiusura i 12mila allevamenti presenti in Sardegna”, sottolinea la Coldiretti, ricordando che “i pastori sono esasperati da una situazione insostenibile”.