Finti matrimoni tra italiane e marocchini, due arresti a Malpensa

Combinate almeno 4 unioni fittizie per avere permessi soggiorno

FEB 9, 2019 -

Milano, 9 feb. (askanews) – Un marocchino di 40 anni, O.M., è stato arrestato all’inizio della settimana dagli uomini della polizia di frontiera dell’aeroporto di Malpensa, mentre una connazionale, dipendente aeroportuale, è finita ai domiciliari a causa di un presunto giro di matrimoni fittizi tra marocchini e italiane con il solo fine di ottenere il permesso di soggiorno in Italia. Per gli investigatori ne sono stati combinati almeno quattro e alle giovani spose, persone in condizioni di disagio economico-familiare, è stata notificata la misura dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Gli arresti concludono un’indagine coordinata dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Busto Arsizio, Susanna Molteni, sul favoreggiamento all’immigrazione e alla permanenza clandestina di cittadini marocchini irregolari sul territorio.

L’inchiesta è partita nel giugno del 2018, quando sul piazzale aeromobili è stato bloccato un sedicente marocchino, sprovvisto di documenti e di biglietto aereo, che tentava di eludere i controlli di frontiera. Le verifiche hanno permesso di accertare che lo straniero era arrivato da Casablanca (Marocco) in transito per Mosca (Russia). L’uomo aveva preso contatti con una dipendente aeroportuale, che, utilizzando il proprio badge, lo aveva accompagnato sul piazzale, nel tentativo di favorirne l’ingresso illegale sul territorio nazionale.

L’uomo è stato respinto verso il luogo di provenienza, mentre la dipendente aeroportuale, impiegata in una ditta di pulizie, è stata denunciata e il suo tesserino aeroportuale sospeso. Le indagini successive hanno permesso di appurare che la donna era in contatto con un connazionale gravitante nell’hinterland di Milano, cui si era rivolta per regolarizzare il proprio fratello, clandestino in Italia. Si tratta di O.M., titolare di un permesso di soggiorno per motivi familiari, domiciliato a Busto Arsizio, conosciuto come persona in grado di pianificare matrimoni fittizi in cambio di una cifra variabile tra 6.000 e 11.000 euro. Di un quinto matrimonio sono stati individuati i preparativi, anche se lo stesso non si è concluso per disaccordi tra le parti.