Caccia: Consulta boccia il ricorso del Governo Gentiloni

Contro legge Regione con via libera automatici a mobilità venatoria

FEB 8, 2019 -

Venezia, 8 feb. (askanews) – Con sentenza n. 16 del 2019, pubblicata in data odierna, la Corte Costituzionale ha dichiarato non fondato e inammissibile il ricorso proposto il 26 febbraio 2018 dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri per la dichiarazione dell’illegittimità costituzionale dell’art. 67, comma 1, della legge della Regione Veneto 29 dicembre 2017, n. 45, che ha introdotto l’art. 19 – bis alla legge regionale che regola l’attività venatoria, la l.r. 50/1993, con il quale è stata autorizzata la possibilità di esercitare la mobilità venatoria con autorizzazioni automatiche nei confronti della selvaggina migratoria. Lo rende noto, oggi, l’Avvocatura della Regione Veneto.

La Corte, in particolare, ha ritenuto che la nuova disciplina non determina una deroga in peius del livello di tutela dell’ambiente e dell’ecosistema garantito dalla legislazione statale, invocato dal Presidente del Consiglio dei ministri, in quanto detta esigenza è stata soddisfatta dalla introduzione di un meccanismo autorizzatorio informatico che, – in una prospettiva di semplificazione -, consente al cacciatore non iscritto in un determinato ambito territoriale di accedervi previa verifica, da parte dello stesso sistema informatico, del mancato raggiungimento, in quel medesimo ambito territoriale, dell’indice di densità venatoria massima stabilito annualmente con delibera della Giunta regionale.