Vino, ministro Centinaio: serve riconoscibilità brand Italian

Amarone e Verona riferimento per sistema Italia vino ed enoturismo

FEB 2, 2019 -

Roma, 2 feb. (askanews) – “Per troppi anni il made in italy è stato promosso dal sistema Italia in modo disarticolato. Diversamente da altri nostri competitor che, sui mercati internazionali, si presentano sotto un’unica bandiera. Questo è ciò che manca al vino e ad altri settori: la riconoscibilità del brand Italia. Con questa consapevolezza abbiamo già fatto una serie di incontri con i rappresentanti degli altri ministeri interessati e in questo momento il sottosegretario Geraci sta seguendo più di tutti lo sviluppo della promozione del nostro Paese all’estero”. Così il ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo, Gian Marco Centinaio intervenendo oggi in apertura della giornata inaugurale di Anteprima Amarone, l’evento del Consorzio di Tutela Vini Valpolicella che segna il debutto sul mercato dell’annata 2015.

“L’Amarone è l’eccellenza dell’enogastronomia italiana in giro per il mondo – ha proseguito il ministro – e in Cina, dove non siamo ancora veramente partiti, questo vino potrebbe rappresentare perfettamente il gusto del suo consumatore medio. Ma il problema grosso è come andiamo a promuoverci: abbiamo troppe voci una diversa dall’altra. Nel vino, abbiamo un brand, come Vinitaly, riconosciuto in tutto il mondo che potrebbe diventare la sintesi a favore della promozione. L’auspicio è quello e io sono ottimista”.

La centralità di Verona in campo agroalimentare ed enogastronomico sottolineata dal ministro Centinaio è stata ribadita anche dal presidente del Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Andrea Sartori: “Penso che Verona possa essere considerata la città italiana del vino perché concentra tutti gli asset di una filiera che va dalla produzione fino al turismo. Per questo -ha concluso Sartori – abbiamo l’ambizione di candidarci ad essere il riferimento dell’enoturismo in Italia. Serve un salto di qualità e il lavoro di tutti, a partire dalla messa in rete tra produttori, agenzie turistiche e aree a forte concentrazione ricettiva, come il Lago di Garda che conta 13 milioni di presenze l’anno”. Per quanto riguarda l’Amarone: per il presidente Sartori: “Il 2015 è stata una grande annata, una di quelle da ricordare. Quindi tutto bene per la denominazione che conta su una redditività