Strage di cacciatori: 65 tra morti e feriti in 4 mesi

Lav: e accanto alla caccia legale c'è il bracconaggio

GEN 30, 2019 -

Roma, 30 gen. (askanews) – Si chiude giovedì 31 gennaio la stagione di caccia 2018/19 con un bilancio di milioni di vittime fra gli animali e decine di “incidenti”, con morti e ferimenti anche fra gli uomini, cittadini che in molti casi non avevano nulla a che fare con il mondo venatorio.

Dal 1 settembre al 31 dicembre 2018 l’associazione vittime della caccia conta ben 65 vittime, di cui 16 morti e 49 feriti.

Tra loro anche due bambini. Le vittime, cacciatori e non, sono state registrate sia durante l’attività venatoria sia al di fuori delle battute di caccia.

“Incidenti li chiamano i cacciatori – spiega la Lav in una nota – ma nella gran parte dei casi registrati, la cronaca parla di veri e propri comportamenti dolosi, che nulla hanno a che vedere con l’evento fortuito. Lo dimostrano i dati sulle vittime di armi da caccia: la casistica ci parla di costanti violazioni della distanza minima dalle abitazioni prevista per legge, di persone finiti a fare da bersaglio, loro malgrado, di chi, nella frenesia di uccidere, ha tirato il grilletto ancor prima di capire chi fosse inquadrato nel mirino. Si è molto scritto di casi in cui il cacciatore ha sparato dopo aver sentito un rumore, oppure dopo aver visto muovere un cespuglio, con esiti drammatici e talvolta irreversibili”.

Accanto alla caccia “legale” c’è poi il bracconaggio, che continua a mietere le sue vittime tra le specie maggiormente protette o utilizzando sistemi vietati perché particolarmente crudeli verso gli animali e invasivi del loro habitat, come dimostrano le foto di recenti azioni antibracconaggio condotte da Lav. La stagione venatoria, inoltre, dovrebbe essere compresa tra la terza domenica di settembre e il 31 gennaio, ma nella realtà, in virtù di concessioni alla preapertura e al posticipo della chiusura, in gran parte delle Regioni, di fatto, si inizia a sparare il 1° settembre per smettere (al netto di altre forme di uccisioni con arma da fuoco, come ad esempio alcuni piani di controllo, che non rientrano tecnicamente nella “caccia”) il 10 febbraio.

Red/Apa MAZ