Museo Egizio Torino capofila progetto europeo rilancio Il Cairo

Greco: ripenseremo con egittologi europei sito nella sua totalità

GEN 28, 2019 -

Torino, 28 gen. (askanews) – Il Museo Egizio di Torino è capofila del progetto triennale da 3,1 milioni dell’Unione Europea dedicato alla rinascita del Museo Egizio del Cairo. Denominato ‘Transforming the Egyptian Museum of Cairo’, il progetto prevede la collaborazione tra il Museo torinese e British Museum di Londra, Ägyptisches Museum und Papyrussammlung di Berlino, Rijksmuseum van Oudheden (Leiden), undesamt für Bauwesen und Raumordnung, Institut Français d’Archéologie Orientale e Istituto Centrale per l’Archeologia.

Il percorso triennale, che servirà anche a supportare la candidatura del Museo del Cairo a Patrimonio Mondiale dell’Umanità Unesco, si prefigge di migliorare la gestione e la conservazione delle collezioni, il coinvolgimento del pubblico, la programmazione e la comunicazione, la generazione di reddito e il modello di gestione.

Il progetto prevede lo sviluppo di “un masterplan volto al ripensamento del sito nella sua totalità, al di là della sola componente espositiva, capace di reinterpretare il ruolo stesso del Museo Egizio del Cairo; in primis, all’interno della società e nella sua funzione educativa per i giovani egiziani, coinvolgendo le scuole e tutte le componenti sociali, promuovendone la comunicazione in Egitto e all’estero”, ha spiegato Christian Greco, direttore del Museo Egizio di Torino, che ha inoltre annunciato un percorso di “potenziamento della biblioteca nonché di digitalizzazione e studio degli archivi”.

“Si tratta di un progetto di alto valore scientifico e culturale, che offre alle principali collezioni egittologiche europee l’opportunità non soltanto di operare in un’ottica di piena collaborazione fra esse ma, soprattutto, di intervenire sul campo fianco a fianco con i colleghi egiziani, in un processo di reciproco accrescimento che porterà grandi benefici alla nostra attività”, ha commentato Greco.

“Ora, dall’unione di questi prestigiosi musei europei, mettendo a fattor comune esperienza e conoscenza del proprio patrimonio materiale, prende forma quello che mi piace definire una sorta di museo egizio impossibile, frutto del bagaglio intangibile che ciascuno di noi porta con sé in questa operazione. Per la prima volta viene infatti messo in totale condivisione il “sapere” delle rispettive collezioni, in un dialogo finalizzato a consacrare il museo di Piazza Tahrir quale fulcro dell’egittologia mondiale”, ha aggiunto Greco.

“La realtà di oggi – ha sottolineato la presidente Evelina Christillin – ci rende orgogliosi di poter tornare, con Torino e col nostro Museo, nel cuore dell’Egitto per vivere un’esperienza di collaborazione scientifica e professionale nel Paese che, davvero, ci ha consentito di essere quello che siamo, e a cui tutto dobbiamo; un centro di ricerca e di saperi legati per sempre, e sempre di più, alla splendida civiltà fiorita da millenni sull’altra sponda del Mediterraneo”.