“I minori della Sea Watch vanno sbarcati per legge” (il Garante dell’Infanzia)

Segnalazione a Conte e Salvini: "In nessun caso sono previsti i respingimenti"

GEN 28, 2019 -

Roma, 28 gen. (askanews) – “A proposito dei diritti dei minorenni presenti a bordo della nave Sea Watch 3, ormeggiata in acque italiane, ho inviato una segnalazione al presidente del Consiglio e al ministro dell’Interno ai sensi dell’art. 3 della legge 112/2011, istitutiva dell’Autorità. Nota della quale ho informato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e i Presidenti di Senato e Camera. La condizione di vulnerabilità delle persone di minore età deve essere tutelata immediatamente e adeguatamente nel rispetto della legge interna e delle norme internazionali alla luce del principio del superiore interesse del minore. Per questo i minorenni presenti sulla Sea Watch vanno fatti sbarcare”. Così Filomena Albano, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza.

La legge italiana prevede che il respingimento non possa avvenire “in nessun caso”. Le fonti internazionali, europee e interne stabiliscono poi per le persone di minore età il diritto a un’adeguata accoglienza in Italia. “Questo significa – prosegue Filomena Albano – attivare le procedure previste dalla legge 47/2017 sui minori stranieri non accompagnati. E quindi valutare caso per caso come realizzare il superiore interesse del minore attraverso l’identificazione, un colloquio conoscitivo e la nomina di un tutore”. Adeguata accoglienza che trova realizzazione anche attraverso ricongiungimento, affidamento familiare e inclusione.

La nota inviata questa mattina a Giuseppe Conte e a Matteo Salvini evidenzia infine che i diritti sanciti dalla Convenzione di New York – diritto all’uguaglianza, alla vita, alla sopravvivenza, allo sviluppo, alla famiglia, alla salute, all’educazione – vanno garantiti a prescindere da ogni considerazione di origine nazionale. La segnalazione di oggi fa seguito alla richiesta di informazioni sui minorenni a bordo della Sea Watch già inviata il 25 gennaio al Comandante generale della Guardia Costiera e, per conoscenza, al Dipartimento libertà civili e immigrazione del ministero dell’Interno.

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