Ci possiamo fidare? L’informazione nel mare dei social

GEN 22, 2019 -

Roma, 22 gen. (askanews) – (di Lucia Ori, 17 anni)

I social fanno parte della quotidianità delle persone, soprattutto dei giovani. Sono diventati parte della nostra vita e hanno significato un cambiamento radicale per l’umanità. Possiamo comunicare con persone dall’altra parte del mondo in tempo reale e abbiamo un modo veloce per passare, raccogliere e trasmettere informazioni. Il mondo di Internet ha creato una sorta di universo parallelo in cui noi possiamo vivere una seconda vita: i social network sono stati una rivoluzione.

Chi appena sveglio la mattina non guarda il proprio telefono per vedere se è arrivato un nuovo messaggio su WhatsApp, per controllare le foto che i nostri amici hanno postato su Facebook o Instagram, oppure semplicemente per controllare se è successo qualcosa di interessante nel Mondo? Sì, possiamo non solo rimanere in contatto tra di noi, ma tramite Internet possiamo anche conoscere e possiamo far conoscere. I social network e Internet sono diventati un nuovo e potente mezzo per comunicare le notizie. Non a caso tutte le testate giornalistiche non solo hanno portato i loro quotidiani anche online, ma hanno un loro profilo social. Aumentano sempre di più le persone che per informarsi utilizzano i social.

Questa nuova modalità d’informazione, in cui tutti hanno il loro spazio e la possibilità di condividere, non avviene più solo tramite giornali online, esperti o siti che garantiscono in quanto siti d’informazione la diffusione di notizie verificate e reali: viene fatta anche dai singoli utenti. Vi siete mai chiesti chi garantisce che le notizie che leggiamo su un post o sotto una foto di una persona siano verificate, non modificate o quantomeno che le fonti da cui ha preso informazioni siano attendibili? Certe volte una stessa notizia ci viene presentata sotto molteplici angolazioni e bisogna pensare che è enorme la quantità di notizie che ogni giorno viene lanciata sul web e questo crea molta confusione e rende impossibile lo strutturarsi di un’opinione autonoma.

Le fake news si nascondono ovunque. Basta cambiare una parola, un numero o eliminare una frase qui e là ed il gioco è fatto: ho creato una notizia falsa pronta da lanciare. Certo, alcune volte questo può trattarsi di un semplice errore, ma altre volte non è così, ci sono persone che hanno interessi a diffondere o falsificare determinati eventi. Ci sono notizie messe in rete con lo scopo di orientare l’opinione pubblica. Quando utilizziamo libri o documenti cartacei abbiamo almeno la certezza che questi corrispondano al documento originale, visto che non è possibile cambiare le parole senza che questo cambiamento si noti, ma sul computer, le pagine di quegli stessi libri possono essere cambiate senza che questo venga notato. Inoltre ci sono notizie virali e notizie non virali. Ma chi ci dice che le notizie che vengono fatte passare in sordina non siano più importanti di quelle che tutti sbandierano, pubblicano e condividono?

Eclatante esempio è il caso di Desirée, la ragazza di sedici anni uccisa nel quartiere San Lorenzo di Roma ad ottobre scorso. Questo fatto è stato condiviso per settimane dai profili social di tutti gli esponenti del nostro panorama politico, trasformando appunto in un fatto politico una tragedia che andava semplicemente trattata con il rispetto che si deve a una situazione del genere, per la famiglia della ragazza e per la gravità della situazione. Perché questa diffusione e la conseguente polemica non è stata fatta per rispetto: è stata fatta perché questa tragedia va a toccare i principali punti di una propaganda sempre più pressante e senza scrupoli. Pochi giorni dopo una donna di nome Violeta, rumena, è stata uccisa dal marito italiano per gelosia. Violeta è stata bruciata viva. Avete mai sentito parlare di questa notizia? È stato portato a lei lo stesso “rispetto” che è stato così disinteressatamente portato a Desirée?

In un momento nel quale il 70% della popolazione, in cui tra i giovani che utilizzano i social il 55,8%, li usa anche come mezzo per informarsi, si capisce come questi siano uno strumento forte e pericoloso per la comunicazione e l’orientamento della massa. L’informazione è uno strumento fondamentale e necessario per la democrazia. Mantenendo e creando sempre di più un’informazione vera e attendibile facciamo si che le persone possano formarsi un’opinione autonoma. Bisogna essere consapevoli che questa modalità per informarsi al momento non può è non deve essere l’unica fonte per reperire notizie. Nel nostro piccolo è bene conoscere ed essere consapevoli della non attendibilità delle notizie che girano sulle piattaforme social e cercare di verificare sempre tramite fonti attendibili le notizie che vediamo circolare nell’universo parallelo che è Internet.