Caso Pipia, il Garante dei detenuti: ci costituiamo parte offesa

Impegno anche dell'associazione 'Diritti alla Follia'

GEN 19, 2019 -

Roma, 19 gen. (askanews) – Il Garante Nazionale dei diritti delle persone detenute o private della libertà personale ha avviato le opportune richieste di approfondimento in adempimento del proprio mandato, in base anche al Protocollo Opzionale alla Convenzione contro la tortura e altre pene o trattamenti crudeli, inumani e degradanti.

E’ questo l’ultimo aggiornamento del caso di Agostino Pipia, deceduto il 23 dicembre scorso, durante il ricovero al Servizio psichiatrico di diagnosi e cura dell’ospedale santissima Trinità di Cagliari. Il Garante è intervenuto dopo una lettera aperta delle Associazioni “Diritti alla Follia” e “Radicali Cagliari – Marco Sappia”, si spiega in una nota.

La Procura del capoluogo sardo ha da settimane avviato un’inchiesta. Pipia, geometra di Quartucciu, aveva 45 anni, ed era stato ricoverato tredici giorni prima per alcuni problemi neuropsichiatrici, ma non legati in alcun modo “a episodi di violenza contro le persone”. Poi è arrivata la morte inattesa, per arresto cardiaco in seguito a una embolia polmonare. (Segue)