Viadotto E 45, Bonaccini: gravi ricadute per l’Emilia-Romagna

Vertice a Cesena con sindaci, associazioni economiche, sindacati

GEN 18, 2019 -

Roma, 18 gen. (askanews) – Disagi per i cittadini e gli automobilisti, con auto in colonna, studenti e lavoratori bloccati, camion costretti a fermarsi. La chiusura del viadotto Puleto sulla E45 sta colpendo i territori romagnoli e non solo, causando pesanti ripercussioni sulle comunità locali, sul trasporto merci e l’attività delle aziende, con conseguenze per l’intero sistema economico regionale.

Dopo il sequestro preventivo dell’infrastruttura deciso dalla Procura di Arezzo per rischio di cedimenti, la circolazione in transito sul ponte, collegamento viario tra Emilia-Romagna e Toscana sulla E45, è bloccata.

Per fare il punto della situazione, il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, ha incontrato oggi in Comune a Cesena, i sindaci e i rappresentanti delle province di Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna.Alla riunionehanno partecipato anche le associazioni d’impresa – industriali, artigiani, commercianti – e i sindacati.

“La sicurezza delle persone viene prima di tutto- ha detto il presidente Bonaccini-, così come rappresenta una priorità garantire condizioni di sicurezza sia per i cittadini e le famiglie sia quelle che permettano la piena operatività del sistema economico e produttivo, ripristinando una viabilità che eviti la paralisi dei territori. Vogliamo sapere il prima possibile se può essere riaperto un tratto di viabilità del ponte. Noi ce lo auguriamo e abbiamo già chiesto ad Anas in che tempi potranno iniziare i lavori. Soprattutto, insistiamo sul fatto che il cantiere possa operare con rapidità e in modalità straordinaria- ha sottolineato il presidente, che ha anche ricordato come, a tempo di record, 55 giorni, sia stato ripristinato il viadotto sulla A1 a Borgo Panigale dopo l’esplosione dell’agosto 2018-. Nel pieno rispetto del lavoro e delle decisioni prese dalla Magistratura, che peraltro si è mossa in via preventiva- ha proseguito-abbiamo offerto a istituzioni locali, mondo delle imprese e lavoratori, la disponibilità, se necessario, a rendere disponibili risorse aggiuntive per la viabilità alternativa”.

(segue)