Esposto dei penalisti per il video di Bonafede sull’arrivo di Battisti

Nel mirino il filmato diffuso sulla pagina Fb del ministro

GEN 16, 2019 -

Roma, 16 gen. (askanews) – I penalisti romani hanno annunciato un esposto contro il video diffuso sulla pagina Facebook del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede sull’arrivo di Cesare Battisti in Italia. Nel filmato vengono riprese le procedure di fotosegnalamento effettuato negli uffici della Questura di Roma e quello sulle impronte digitali. Per i penalisti romani, spiega un comunicato, si tratta di un’iniziativa che potrebbe configurare alcune violazioni di legge, tra le quali quella prevista dall’articolo 114 del codice di procedura che vieta “la pubblicazione dell’immagine di persona privata della libertà personale ripresa mentre la stessa si trova sottoposta all’uso di manette ai polsi ovvero ad altro mezzo di coercizione fisica” e quella prevista dall’art 42 bis dell’ordinamento penitenziario la quale prevede che “nelle traduzioni sono adottate le opportune cautele per proteggere i soggetti tradotti dalla curiosità del pubblico e da ogni specie di pubblicità”.

Intanto già ieri l’Unione delle camere penali aveva parlato in un comunicato “di una tra le pagine più vergognose e grottesche della nostra storia repubblicana”. “È semplicemente inconcepibile – afferma l’organo di rappresentanza degli avvocati – che due Ministri del Governo di un Paese civile abbiano ritenuto di poter fare dell’arrivo in aeroporto di un detenuto, pur latitante da 37 anni e finalmente assicurato alla giustizia del suo Paese, una occasione, cinica e sguaiata, di autopromozione propagandistica”. “I ministri Bonafede e Salvini – aggiungono – hanno ritenuto di doversi presentare in aeroporto, dove erano stati zelantemente predisposti palchetti, per esibirsi in favore di telecamera, evidentemente al fine di acquisire nell’immaginario collettivo il merito di un evento frutto, come è ben noto, del lavoro ultratrentennale dei vari governi che si sono succeduti nel tempo, al pari delle forze di polizia e dei servizi di sicurezza e di intelligence”.

Insomma – si sottolinea – è “addirittura sconcertante che il Ministro della Giustizia abbia diffuso un video, con sinistro commento musicale, titolando di ‘una giornata indimenticabile’; e non ci sono state risparmiate foto ricordo del detenuto, con due agenti della polizia penitenziaria al fianco, in spregio di espliciti divieti normativi”. L’Unione delle Camere Penali Italiane – si spiega – “esprime tutto il proprio sdegno e la propria riprovazione per questa imbarazzante manifestazione di cinismo politico in una occasione in cui lo Stato aveva già dimostrato la sua superiorità senza gratuiti clamori. Altro è esprimere legittima soddisfazione per la conclusione di una lunga latitanza di un cittadino raggiunto da plurime sentenze definitive di condanna per gravissimi fatti di sangue, altro è esporre il detenuto, chiunque egli sia, qualunque sia la sua colpa, come un trofeo di caccia, con foto ricordo al seguito”.

Quella posta in essere è “una pagina umiliante e buia di malgoverno, che rappresenta nel modo più plastico e drammatico un’idea arcaica di giustizia ed un concetto primitivo della dignità umana, estranei alla cultura del nostro Paese”.

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