Docenti No Tav a madamine: puntare su Torino-Lione è azzardo

Isolamento Piemonte? "Paradossale e privo di fondamento"

GEN 16, 2019 -

Torino, 16 gen. (askanews) – “Ci sembra che attribuiate” alla Torino-Lione “un valore del tutto simbolico, non ritroviamo nelle vostre parole né dati tecnici né scenari di futuro basati sulla realtà fisica, mentre compaiono soltanto aspettative generiche che nulla hanno a che vedere con un traforo”. Esordisce cosi’ la lettera inviata alle sette madamin che hanno organizzato le manifestazioni Si’ Tav a Torino dal meterologo Luca Mercalli e da alcuni docenti universitari tra cui Ugo Mattei e Angelo Tartaglia, da anni impegnati nella causa No Tav.

“Pensare di puntare tutto su quest’opera ha più a che fare con il gioco d’azzardo che con la visione strategica”, hanno osservato.

“Le affermazioni riguardo al rompere l’isolamento del Piemonte suonano paradossali e prive di fondamento. Nel 2017 le tonnellate di merci che hanno varcato il confine italo-francese sono state circa 44 milioni, pari approssimativamente ad un quinto di tutto quello che attraversa le Alpi ogni anno (216 milioni di tonnellate)”, si legge nella missiva.

“Ma a suscitare la curiosità più grande è proprio l’accostamento tra quest’opera e la salvifica risoluzione di problemi presenti e futuri”, hanno osservato i docenti.

“Anche lanciando oggi i lavori definitivi di costruzione (finora mai partiti) dovremmo attendere decenni prima di vedere transitare un treno sulla nuova linea ferroviaria da Torino a Lione. Il tunnel di base non sarebbe attivo prima della metà degli anni ’30 e i collegamenti nazionali non prima della fine degli anni ’40. E nel frattempo? Gli imprenditori dovrebbero attendere fino ad allora quest’unica ipotesi di rilancio dell’economia?”, si chiedono infine gli accademici.