Sisma di magnitudo 4.6 in Romagna, scuole chiuse a Ravenna

Sindaco: intensità mai registrata negli ultimi 30 anni

GEN 15, 2019 -

Bologna, 15 gen. (askanews) – “Tutte le scuole di ogni ordine e grado, dai nidi all’università” saranno chiuse “in maniera precauzionale” per consentire i “controlli su tutti i circa 90 plessi del nostro comune” di Ravenna. Lo ha detto il sindaco, Michele de Pascale, a seguito della forte scossa di terremoto di magnitudo 4.6 che ha coinvolto nella notte il territorio romagnolo. “Al momento – ha scritto in una nota il primo cittadino che ha attivato il Centro operativo comunale – si segnalano danni di lieve entità e non sono pervenute richieste di soccorso. Sono in corso verifiche strutturali sulle situazioni segnalate”.

“Stante l’entità dell’evento sismico, che risulta il maggiore in termine di intensità registrato negli ultimi trent’anni – ha spiegato de Pascale -, in maniera precauzionale verranno chiuse tutte le scuole di ogni ordine e grado, dai nidi all’università.

Nel corso della giornata verranno effettuati controlli su tutti i circa 90 plessi del nostro comune. I titolari di strutture private dovranno controllare lo stato degli edifici e darne comunicazione alla Polizia locale e all’Area istruzione e infanzia del Comune di Ravenna”. Negli altri comuni della Romagna, più lontani dall’epicentro, le scuole resteranno aperte, come ha detto il sindaco di Cervia, Luca Coffari.

L’evento – spiegano dalla Protezione civile – ha avuto epicentro tra i comuni di Ravenna, Cervia e Cesenatico (FC) ed è stato avvertito dalla popolazione. Dalle prime verifiche effettuate dalla Sala Situazione Italia del Dipartimento della Protezione Civile non risultano danni a persone o cose. Molte le chiamate ai vigili del fuoco e la paura anche in Veneto e in Friuli Venezia Giulia.

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