“Quella divisa non è di Salvini ma dello Stato” (Saviano)

Messaggio pericoloso, è come dire: "è cosa mia"

GEN 12, 2019 -

Roma, 12 gen. (askanews) – “Quella divisa non è di Salvini ma dello Stato”, “indossare l’uniforme significa mandare messaggi pericolosi per la democrazia ed è come dire: la polizia è cosa mia. Ma non è così”. Lo scrittore Roberto Saviano torna sulle critiche rivolte al ministro dell’Interno, Matteo Salvini (anche da parte dei sindacati dei Vigili del fuoco) sull’indossare uniformi delle forze dell’ordine. In un articolo pubblicato oggi sul quotidiano “La Repubblica”, Saviano scrive: “Nelle democrazie le forze dell’ordine vivono di quel delicatissimo equilibrio che si fonda sull’equidistanza tra le forze politiche. Al contrario, nelle dittature, i tiranni indossano sempre la divisa, che non è banale teatralizzazione del potere, ma serve a mandare un messaggio preciso: l’esercito risponde a me, a me soltanto e a nessun altro”.

“Cosa significa per lui (e per chi lo osserva e subisce) indossare quella divisa? Che se io critico o contrasto il ministro dell’Interno avrò la Polizia contro? Significa che la Polizia condivide le azioni politiche del ministro dell’Interno? In questo caso – argomenta Salviano – ci sarebbe da temere la trasformazione della Polizia di Stato in un organismo politico. E qui vale la pena fare una precisazione che non è affatto scontata: la Polizia dipende dal ministero dell’Interno, non dal ministro, e non è questione di lana caprina. È esattamente per questo motivo che la Polizia ha un capo della Polizia che non è il ministro dell’Interno”.

Da qui le conclusioni dello scrittore anti-mafia: “Il messaggio che chi indossa la divisa fuori contesto sta dando è un messaggio pericolosissimo per la democrazia. Questo vale per tutti e vale ancora di più per Matteo Salvini, leader di un partito che non ha una storia di legalità da vantare”.

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