Strage del bus, ira dei familiari. Sette assolti tra 15 imputati

Le condanne tutte diminuite tranne per titolare azienda bus

GEN 11, 2019 -

Napoli, 11 gen. (askanews) – Tanta la rabbia da parte dei familiari delle 40 vittime del bus caduto dal viadotto Acqualonga sull’A16, dopo la lettura della sentenza del giudice monocratico del Tribunale di Avellino, Luigi Buono, che ha assolto tra gli altri l’amministratore delegato di Autostrade, Giovanni Castellucci.

“E’ stato messo fuori un assassino”, ha gridato un familiare al termine della lettura della sentenza: “Vergogna, questa non è giustizia!” e “dovevano pagare tutti, sono cinque anni che le nostre famiglie sono distrutte”, hanno urlato i familiari all’interno dell’aula.

Il giudice Buono ha accolto solo in parte le richieste del procuratore capo di Avellino, Rosario Cantelmo e della sua vice Cecilia Annecchini. Confermata la condanna a 12 anni per Gennaro Lametta, titolare dell’azienda del bus precipitato nella scarpata. Assolti invece l’amministratore delegato di Autostrade per l’Italia, Giovanni Castellucci e l’ex D.G. Riccardo Mollo, per i quali l’accusa aveva chiesto 10 anni. Pene diminuite per i funzionari della concessionaria: 5 anni per Michele Renzi e Bruno Gerardi; 6 anni invece per Gianluca De Franceschi; 5 anni e sei mesi a Gianni Marrone; 5 anni e 6 mesi per il direttore del tronco autostradale Paolo Berti; 6 anni per Nicola Spadavecchia. Per tutti la richiesta era di 10 anni.

Antonietta Ceriola, dipendente della motorizzazione, accusata di aver fornito carte false dando il via libera alla circolazione del veicolo pur in pessime condizioni, è stata condannata ad 8 anni, sui 9 richiesti. Assolto invece l’altro dipendente della motorizzazione Vittorio Saulino (6 anni e 6 mesi chiesti per lui). Accuse cadute anche per altri tre funzionari e dirigenti della concessionaria: Massimo Fornaci, Marco Perna, Antonio Sorrentino e Michele Maietta.