La verità non è democratica ma è la base della democrazia

DIC 24, 2018 -

Roma, 24 dic. (askanews) – (di Alexandra Sitta, 24 anni)

“Oggi c’è un sentimento di sfiducia nei confronti delle Istituzioni e dei politici” è una frase che tutti noi sentiamo spesso pronunciare e forse, siamo arrivati a convincere noi stessi di questo ma… È ancora vera? Non vi è mai stata così tanta fiducia nei confronti di politici ed Istituzioni come oggi.

La voce degli esperti è soltanto una “opinione” mentre il politico, spesso per nulla esperto delle materie che tratta, è il vero dispensatore di massime e idee che tutelano i cittadini. Lo abbiamo visto nella incredibile lotta contro i vaccini, l’autorevole medico e ricercatore in materia Roberto Burioni è stato più volte messo in discussione da politici che in medicina, non sono ferrati.

Questa battaglia contro la scienza è stata determinante e ha portato a galla una evidente mancanza di obiettività, secondo la quale quando si parla di temi come quello della scienza, non possono esistere opinioni politiche, eppure la politica è arrivata persino a mettere in discussione risultati ottenuti con il metodo scientifico.

Studiare pare che non sia più necessario, chiunque può parlare di qualsiasi cosa e questo, costituisce un problema. Da una parte è positivo che sia tornato questo sentimento di enorme e quasi incondizionata fiducia nei confronti delle Istituzioni ma dall’altra, non è forse rischioso? Perché la figura del politico, da sempre guardata con una certa diffidenza, oggi ha più autorità dei massimi esperti? Nell’epoca delle fake news, in cui i cittadini si sentono seriamente disorientati e non hanno più punti di riferimento, è necessario aprire una riflessione su questi temi e recuperare la fiducia nel sapere, nella conoscenza, nella cultura… Quello che occorre dunque domandarsi è: si dà fiducia a chi la merita o si dà fiducia a chi “ispira” fiducia?

È necessario, oggi più che mai, in un sistema dove l’informazione è istantanea, stabilire qual è il limite tra informazione affidabile ed opinione di qualcuno. La democrazia esige la corretta informazione dei cittadini che ne sono protagonisti e questi ultimi devono, quindi, essere messi in condizione di sapere di cosa si sta parlando e di sviluppare un pensiero critico ma umile, nei confronti dei Veri Professori. Non è accettabile che un politico non si rivolga o meglio, non dia fiducia agli esperti, perché lui ha il potere di veicolare le opinioni e le informazioni, che devono essere veritiere. Soltanto così la democrazia potrà essere esaudita e i cittadini potranno esercitarla davvero. La verità non è democratica ma è la base della democrazia.