“Via il superticket in primavera” (l’annuncio della ministra Grillo)

Via i farmaci fotocopia più costosi dal prontuario

DIC 13, 2018 -

Roma, 13 dic. (askanews) – “Via il superticket su visite e analisi massimo entro la primavera. Via anche i farmaci fotocopia più costosi dal prontuario per rimborsare i medicinali importanti oggi a pagamento. E basta blocchi delle assunzioni di medici e infermieri”: lo annuncia il ministro della Salute Giulia Grillo in un’intervista alla Stampa.

“Stiamo finendo di valutare tutte le voci di bilancio e siamo vicini a poter investire quei 500 milioni che servono per abrogare il superticket entro i primi sei mesi del 2019, salvo per i redditi veramente alti che possono continuare a pagarlo”, afferma Grillo.

Molte delle richieste delle Regioni “sono giustificate da inefficienze dello Stato. Per la sanità mi riferisco in particolare alla mancata programmazione del numero dei professionisti sanitari da formare e al blocco delle assunzioni, che ormai sta mettendo in difficoltà tutte le regioni che dopo anni di forti disavanzi hanno trovato la via del pareggio di bilancio. A queste esigenze dovremo dare risposte”, spiega Grillo, “consentendo alle regioni di tornare ad assumere medici e infermieri. Ci sono le possibilità di dare il via libera già con questa manovra al superamento di quell’anacronistico vincolo di spesa del personale che vincola le regioni a non spendere più di quanto sostenuto nel 2004, diminuito dell’1,4%. Così si tornerà ad assumere”.

“Il prontuario oggi è fatto per oltre la metà di farmaci fotocopia ma dai prezzi variabili. Per questo è necessario mettere ordine. Così libereremo risorse che consentiranno ai cittadini di avere come rimborsabile qualche medicinale importante che oggi è a pagamento, ma soprattutto avremo la possibilità di acquistare i nuovi e costosi farmaci realmente innovativi”, afferma Grillo.

“Il 70% delle liste d’attesa è dovuto a problemi di organizzazione. Altrimenti non si capirebbe perché ci sono strutture che a parità di risorse offrono le prestazioni nei tempi dovuti. Ci sono ospedali con tac e risonanze in funzione per poche ore al giorno con di fronte studi convenzionati che offrono quelle prestazioni 24h. Bisogna rimuovere queste distorsioni e i direttori generali di asl e ospedali che non lo faranno perderanno il posto”.

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