‘Inscenato il suicidio della stilista Benusiglio: strangolata’ (consulenti Pm)

La relazione tecnica ordinata dalla procura di Milano

DIC 13, 2018 -

Milano, 13 dic. (askanews) – Un suicidio soltanto inscenato: in realtà sarebbe stata strangolata Carlotta Benusiglio, la stilista di 37 anni trovata impiccata la mattina del 31 maggio 2016 a un albero dei giardinetti di Piazza Napoli, a Milano. Secondo i consulenti nominati dalla procura di Milano, è questa la ricostruzione “più plausibile, se non l’unica possibile”, della morte della 37enne che aveva suscitato parecchi dubbi soprattutto per la posizione del cadavere: la vittima venne aveva infatti una sciarpa stretta intorno al collo e legata a un ramo dell’albero, ma i suoi piedi toccavano terra.

“Il caso della morte della Benusiglio – si legge nella consulenza firmata dai professori Carmela Buonomo e Mariano Cingolani – implica l’atto volontario, di una seconda persona che, in azione unica ed assai rapida, ha prima strangolato, strozzato o comunque attinto violentemente al collo della donna e, di seguito, servendosi della sciarpa che la stessa indossava, ha provveduto a sospendere il cadavere al ramo dell’albero dove è stata successivamente rinvenuta. Non si può escludere, peraltro, che la stessa persona si sia servita proprio di quella sciarpa per strangolare la donna”.

Il killer avrebbe insomma tentato di inquinare la scena del crimine per inscenare un suicidio: “teneva costretta a sè la vittima, magari attraverso l’uso della pashmina, continuando a sorreggere il corpo, ormai esamine”. Poi “provvedeva ad assicurare un capo della pashmina, opportunamente avvolta su sè stessa, girandola attorno al collo della vittima e, avvicinandosi a un albero, faceva passare ‘a ponte’ il secondo capo intorno al ramo. Chiudeva infine il capo libero semplicemente incastrando il cappio dietro la nuca. Lasciava quindi il corpo, ormai cadavere, sospeso all’albero, allontanandosi dalla scena. Il tutto, ragionevolmente, avveniva in poche decine di secondi”.

L’inchiesta, condotta dal pm Gianfranco Gallo, ha per ora portato all’iscrizione nel registro degli indagati di Marco Venturi, accusato di omicidio volontario. Nella consulenza di parte disposta dal pm Gianfranco Gallo si fa riferimento al “possibile coinvolgimento” dell’uomo, “ripreso dalle telecamere di sorveglianza in un angolo dello stesso giardino pubblico mentre la seguiva a pochi passi di distanza” e poi “mentre si allontanava dallo stesso punto, pochi minuti più tardi”.

Fcz/Mau