Donna uccisa a Milano, pena ridotta per il killer in appello

L'ira dei parenti della vittima: "L'hanno ammazzata un'altra volta"

DIC 12, 2018 -

Milano, 12 dic. (askanews) – Riduzione di pena in appello per l’uomo che nel gennaio 2017 uccise a colpi di bottiglia la 55enne Tiziana Pavani, nell’appartamento dove la donna viveva in Via Mangiarotti a Baggio, quartiere all’estrema periferia Ovest di Milano. La Corte d’Assise d’Appello del capoluogo lombardo ha condannato Luca Raimondo Mercarelli – questo il nome del killer che dopo l’arresto aveva confessato il delitto – a 18 anni di carcere per omicidio, contro i 20 anni che gli erano stati inflitti nel primo grado di giudizio, al netto dello sconto di un terzo della pena previsto per la scelta del rito abbreviato. I giudici hanno ritenuto l’imputato colpevole di omicidio volontario e rapina, concedendogli le attenuanti generiche.

È stata dunque respinta l’istanza della procura generale che con il sostituto Maria Grazia Omboni aveva chiesto di condannare Mercarelli all’ergastolo per omicidio volontario premeditato: dalle indagini era infatti emerso che, prima del delitto, l’uomo si sarebbe tolto i vestiti per non sporcarli di sangue. I giudici hanno invece deciso di non applicare l’aggravante della premeditazione, limitandosi a correggere un errore di calcolo della pena effettuato dal giudice del primo grado di giudizio, confermando per il resto l’impianto della sentenza emessa nell’ottobre 2017 dal gup Sofia Fioretta.

Dura la reazione dei parenti della vittima, presenti in aula al momento della lettura della sentenza. “L’hanno ammazzata un’altra volta”, ha detto la cugina di Tiziana Pavani. La Corte ha disposto un risarcimento complessivo di 30 mila euro a favore delle parti civili. La procura generale deciderà se presentare o meno ricorso in Cassazione dopo il deposito delle motivazioni della sentenza d’appello, previste tra 90 giorni.