Strage discoteca ad Ancona, un bel tacer non fu mai scritto

DIC 10, 2018 -

Roma, 10 dic. (askanews) – (di Alexandra Sitta, 24 anni)

Una tragedia struggente quella di venerdì 7 dicembre ad Ancona, presso la discoteca Lanterna Azzurra. Una fuga di massa che ha visto coinvolti non solo 60 feriti, 7 dei quali in modo grave, ma anche la tragica morte di altre sei. Cinque ragazzi minorenni di età compresa tra i 14 e i 16 anni ed una giovane madre di 39, hanno perso la vita.

A scatenare il panico è stato l’utilizzo sconsiderato, da parte di un altro minorenne all’interno del locale, di uno spray al peperoncino che ha reso impossibile respirare all’interno della discoteca nella quale si stava tenendo il concerto del noto trapper Sfera Ebbasta.

La vicenda ha scatenato un vero e proprio processo sul web, tanti utenti si stanno infatti scatenando sui social nell’accusa delle varie parti coinvolte, dal proprietario del locale per non aver rispettato le norme di sicurezza al ragazzo che ha nebulizzato lo spray. Un processo indecente, in momenti nei quali tutti dovremmo fermarci ed osservare un rispettoso minuto di silenzio per le vittime e per i loro familiari. Il rispetto per chi ha perso la vita e per chi dovrà convivere con questa enorme perdita dovrebbe andare oltre ad un processo fittizio fatto sui social, starà infatti alla Magistratura valutare la responsabilità delle parti e prendere i dovuti provvedimenti.

Una tendenza frequente oggi, quella di sentirsi Avvocati per un giorno ed avviare procedimenti di accusa che non hanno nessun risvolto nella realtà, mentre sarebbe più utile e forse più umano, rivolgere un pensiero o per chi crede una preghiera, ai veri protagonisti di queste terribili vicende. Un messaggio di umano cordoglio ai familiari delle vittime.