Auto, Astorre (Pd): Costa con “pandarella” offende italiani

Chieda scusa

DIC 6, 2018 -

Roma, 6 dic. (askanews) – “Il ministro Costa parla di povera gente e di quelli che hanno la “pandarella” con arroganza e un’assoluta mancanza di rispetto per milioni di italiani e per l’industria italiana dell’auto che il governo Conte mette in ginocchio con la totale confusione su incentivi e nuove pesanti tasse”. Lo scrive su facebook il segretario del Pd Lazio, il senatore Bruno Astorre, in merito alle parole pronunciate dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa che intervenuto alla trasmissione “Radio Anch’io” su Radio 1 Rai a proposito del provvedimento che prevede incentivi per l’elettrico e un’ecotassa su molte tipologie di auto, ha detto che “bisogna tener conto della povera gente che magari ha la pandarella e ha difficoltà”.

“Lega e 5 Stelle hanno introdotto un provvedimento che è scritto male e finirà peggio se non viene immediatamente revocato e riscritto. Incentivi per l’auto elettrica con l’obiettivo di ridurre l’inquinamento, ricambio del parco auto sia per consentire agli italiani di rottamare i vecchi diesel inquinanti seguendo le direttive europee sia per avere un parco auto più sicuro grazie alle nuove tecnologie introdotte negli ultimi anni: questi – spiega Astorre – dovevano essere le linee e gli obiettivi di un governo serio e responsabile. Invece, gli irresponsabili hanno annunciato da settimane una forma di rottamazione che ha bloccato il mercato dell’auto che da due mesi è crollato, come si vede dai dati pubblicati. Vogliono dare incentivi all’elettrico e mettere nuove tasse sulle auto a benzina, senza capire che come è scritto il loro provvedimento, anche una Panda 1.2 potrebbe pagare una tassa dai 400 ai 1000 euro. Il ministro Costa chieda scusa, non solo a chi ha la “pandarella” ma anche a migliaia di professionisti, ingegneri, operai, progettisti italiani che lavorano nel settore auto, perché se non fermano la norma – conclude Astorre – si mettono a rischio 50mila posti di lavoro, a cominciare dallo stabilimento Fca di Cassino”.