A Pesaro il Natale in teatro con il panettone Rossini

Realizzato da Andrea Urbani, pasticcere AMPI

DIC 6, 2018 -

Roma, 6 dic. (askanews) – Prende ispirazione dal Guglielmo Tell, attraversa, prendendone spunto, il paniere gourmet rossiniano, per raggiungere i personaggi dell’opera simbolo del compositore pesarese, Il Barbiere di Siviglia. E’il “Panettone G. Rossini”, creato appositamente in vista delle prossime festività natalizie nell’anno del 150esimo dalla morte del Cigno che Pesaro, città natale del Maestro.

Realizzatore dell’omaggio a Rossini è Andrea Urbani, Maestro Ampi (Accademia Maestri Pasticceri Italiani) e il progetto è inserito tra le iniziative legate alle celebrazioni di Gioachino Rossini. “Il panettone omaggio a Rossini è nato da un ingrediente: la mela, frutto emblema dell’ultima opera di Rossini il Guglielmo Tell – spiega Urbani – Sono partito da questo elemento. Poi ho pensato a quali potessero gli abbinamenti di gusto ideali, a come regalare un equilibrio di aromi giocando sulle spezie e sui profumi senza andare ‘fuori tema’, utilizzando cioè, ingredienti che avessero un richiamo e una valenza storica dell’epoca rossiniana”.

Il risultato è un panettone artigianale a lievitazione naturale, senza conservanti: alle mele semi-candite Urbani ha abbinato cannella, gocce di cioccolato fondente di alta qualità, scorza di bergamotto, “un agrume che evoca un gusto antico, molto usato nell’800”. C’è poi l’elemento ludico ed emozionante: “sollevate il coperchio della scatola, giratelo, immergetevi nel mondo di Rossini”, spiega Elisabetta Duchi, direttore creativo di Omnia comunicazione. L’eleganza e la grandezza del teatro sono richiamati dalla texture della confezione, dalle tinte nere e oro, e dai riferimenti ai tessuti capitonné. C’è il lato “pop” del Cigno, introdotto a contrasto con la classicità dei colori e di elementi come le incisioni e illustrazioni. La scatola invita a sorprendere, stupire, emozionare e divertire dando vita al gioco di ruoli “pop-up” tra Rosina “che sogna l’amore” e il suo spasimante, il “Conte d’Almaviva”, l’anziano tutore “Don Bartolo”, il maestro di musica “Don Basilio” e Figaro, giovane e simpatico barbiere e, soprattutto, factotum della città.