Infettivologi Simit: più di 1 migrante su 1000 sbarca malato tbc

62% dei casi in Italia in persone di origine straniera

DIC 5, 2018 -

Roma, 5 dic. (askanews) – In più di un migrante su mille viene diagnosticata la tubercolosi attiva allo sbarco. Da Torino il monito degli specialisti infettivologi della SIMIT sui rischi connessi ai flussi migratori. “Più di un migrante sbarcato su mille presenta tubercolosi polmonare attiva e necessita pertanto di immediato ricovero e cure”, dichiara Bruno Cacopardo, Professore Ordinario Malattie Infettive Università di Catania.

Da novembre 2013 ad oggi oltre 450mila migranti provenienti prevalentemente dal continente africano sono sbarcati in Sicilia. Nella provincia di Catania, in dettaglio, ne sono giunti 15.200 nel 2016, 16mila nel 2017, oltre 4mila nel 2018, con il drastico calo degli sbarchi in seguito alla politica portata avanti dal Ministero degli Interni. Gli sbarchi sulle coste siciliane si sono progressivamente modificati per il loro carattere: ora sono in prevalenza sbarchi di piccole imbarcazioni con, a bordo, piccole, ma ripetute, quote di migranti. Ciò ha reso più complessa l’identificazione del numero degli sbarcati. Circa 40mila migranti sono rimasti in Sicilia, variamente distribuiti nei centri di accoglienza. La provenienza è per il 25% dall’Eritrea, per il 21% dalla Somalia, per il 12% dal Mali, per l’8% dall’Etiopia, 5% dalla Sierra Leone.

I dati più recenti relativi all’Italia sono pubblicati del documento congiunto Ecdc e Oms Europa “Tuberculosis surveillance and monitoring in Europe 2018” e confermano che l’Italia rientra tra i Paesi a bassa incidenza di malattia (<20/100.000). Nel 2016 sono stati notificati 4032 casi di tubercolosi che corrisponde a un'incidenza nella popolazione di 6,6/100.000 abitanti, in leggero calo rispetto agli ultimi 10 anni (7,4 per 100.000 nel 2008). Dal 2012 al 2016 in Italia il tasso di notifica di tb è diminuito in media del 1,8% per anno. Dei casi totali notificati nel 2016, 3778 sono stati classificati come casi nuovi (non precedentemente trattati) e 300 si sono verificati in età pediatrica. Il 70% dei casi totali ha presentato una Tb polmonare. Sono stati notificati 70 casi di Tb multiresistente (Mdr-Tb, 2,6% del totale dei casi notificati) e 7 estremamente multi resistente (Xdt Tb). Il 62% dei casi totali notificati si è verificato in persone di origine straniera. Il numero stimato di decessi è stato pari a 330 (esclusi i casi di coinfezione Tb-Hiv).

Di temi di estrema attualità, di migrazione e politiche sanitarie connesse, si parla al XVII Congresso Nazionale SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali, iche si chiude oggi a Torino. Durante il congresso, organizzato da Giovanni Di Perri, Professore Ordinario di Malattie Infettive, Università degli Studi di Torino, e da Pietro Caramello, SC Malattie Infettive, Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, vengono approfonditi i temi che costituiscono il Piano Nazionale SIMIT condiviso anche con le istituzioni, vale a dire: gestione e politica dell’HIV-AIDS, l’eliminazione dell’epatite C grazie ai nuovi farmaci gratuiti nel nostro paese, l’aderenza ai farmaci, il problema della resistenza batterica, l’uso consapevole degli antibiotici, la politica sui vaccini e la lotta contro il morbillio, le malattie nelle popolazioni speciali, le malattie della globalizzazione causate dalla zanzara, (West Nile, Zika, Dengue, malaria e altre malattie vettoriali).