Emiliano incontra delegazione senegalese a Bari

Con ambasciatore Senegal a Roma

DIC 5, 2018 -

Roma, 5 dic. (askanews) – Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha incontrato oggi l’ambasciatore del Senegal in Italia, Mamadou Saliou Diouf, una delegazione del ministero dell’Agricoltura senegalese e il sindaco di Mboula in visita in Italia. Con loro, il console onorario del Senegal a Bari, Massimo Navach. Per la Regione, oltre al presidente c’erano il responsabile del coordinamento delle politiche internazionali Bernardo Notarangelo, il segretario generale della Presidenza Roberto Venneri, il direttore del dipartimento Agricoltura Gianluca Nardone e il dirigente della sezione Politiche per le Migrazioni, Agostino De Paolis. Presenti anche rappresentanti della coop Africa-Di Vittorio e dell’associazione Ghetto Out Casa Sankara.

“Con la comunità senegalese – ha detto Emiliano, che ha ricordato anche l’impegno in tal senso del compianto Stefano Fumarulo – stiamo costruendo un esperimento di integrazione, che parte da “Casa Sankara” in provincia di Foggia vicino San Severo, che consente la gestione con un buon equilibrio economico di un’azienda agricola di proprietà della Regione Puglia da parte di soggetti migranti che coltivando la terra, producono il sostentamento per sé stessi.

Questa azienda sta innovando in materia agricola, sperimentando nuove colture, e contemporaneamente in questo modo, con un turn over molto intenso, assicura l’accoglienza dei migranti – non solo senegalesi, ma di tutte le nazioni del mondo – in modo tale che essi abbiano il tempo di integrarsi nella comunità italiana attraverso il lavoro duro nei campi che produce economia, ma anche sostentamento, perché mille migranti si nutrono in gran parte dei prodotti agricoli che essi stessi producono.

Quindi è un modello molto interessante che andremo a spiegare al Presidente della Repubblica del Senegal la prossima primavera perché questo esperimento ha così colpito il ministro dell’Agricoltura del Senegal che essi vogliono riprodurlo anche nel loro Paese, perché potrebbe essere una delle modalità per limitare il flusso migratorio. Ricordo che per un Paese il fatto che la sua gioventù vada via è una grande perdita economica, viceversa per chi riceve questa gioventù si tratta di un arricchimento molto importante. Noi purtroppo in Italia questa cosa non la abbiamo ancora ben capita e speriamo che il popolo italiano riesca a comprendere che la nostra ricchezza in agricoltura viene assicurata quasi esclusivamente da lavoratori migranti”.