Al via in Polonia la Conferenza sul clima COP24

Legambiente: "In Polonia si gioca futuro dell'Accordo di Parigi"

DIC 2, 2018 -

Roma, 2 dic. (askanews) – Si apre formalmente oggi a Katowice la Conferenza Onu sul Clima che segue quella di Parigi nel dicembre 2015. Una assise mondiale, che inizierà i suoi lavori a partire da domani fino al 14 dicembre, che vede la partecipazione di circa 20 mila persone tra negoziatori e diplomatici dei 197 paesi firmatari dell’Accordo sul Clima di Parigi, rappresentanti delle imprese multinazionali e osservatori delle organizzazioni non governative e dei movimenti sociali di tutto il mondo. A Parigi si era discusso di futuro rinnovabile e libero da fossili ma a tre anni da quell’accordo, come evidenzia il recente rapporto dell’IPCC, la strada appare ancora non semplice e soprattutto condivisa dagli Stati. “In Polonia – ha spiegato Mauro Albrizio, responsabile dell’ufficio europeo di Legambiente – si gioca molto del futuro dell’Accordo di Parigi. Non è ammesso un fallimento e molto dipenderà dalla leadership che l’Europa saprà mettere in campo. Serve un forte protagonismo europeo in grado di superare il minimalismo della presidenza polacca e consentire ad un’Europa coesa di essere il perno di una ‘Coalizione di Ambiziosi’, con il pieno coinvolgimento e supporto della Cina, in grado di ricreare lo spirito di Parigi. Una sfida che l’Europa può e deve vincere non solo per il successo di Katowice, ma soprattutto per accelerare la decarbonizzazione dell’economia europea e vincere la triplice sfida climatica, economica e sociale, creando nuove opportunità per l’occupazione e la competitività delle nostre imprese”. Nonostante le emissioni siano riprese a crescere, sia a livello globale che in Europa, invertire la rotta è possibile, secondo gli ambientalisti, sia dal punto di vista tecnologico che economico. Da qui la richiesta che in primis l’Europa deve impegnarsi a raggiungere zero emissioni nette entro il 2040, “attraverso una Strategia climatica di lungo termine in grado di accelerare una giusta transizione verso un’Europa rinnovabile e libera da fonti fossili”

In Europa esisterebbero, secondo una realtà come Legambiente, tutte le condizioni per sfruttare appieno le potenzialità economiche imprenditoriali e tecnologiche andando ben oltre il 55% di riduzione delle emissioni entro il 2030, proposto già da diversi governi europei e dall’Europarlamento, in coerenza con una traiettoria in grado di consentirci di raggiungere zero emissioni nette entro il 2040.