Cura e bellezza, a Bergamo, le opere d’arte negli ospedali

Progetto tra Accademia Carrara, Humanitas Gavazzeni e Castelli

NOV 29, 2018 -

Bergamo, 29 nov. (askanews) – Botticelli, Canaletto, Hayez, Lotto e Raffaello. Non in un museo, ma nelle sale d’attesa e nei corridoi degli ospedali Humanitas Gavazzeni e Castelli, a Bergamo. E non quadri originali o copie dal vero, ma ingrandimenti a tutta parete.

Tante le firme dei grandi maestri della pittura i cui dipinti sono “usciti” da Accademia Carrara per adornare le pareti dei due ospedali: La cura e la bellezza conta infatti 25 opere d’arte scelte tra il vasto patrimonio della Pinacoteca bergamasca. A entrare in ospedale sono dettagli accuratamente selezionati dagli esperti di Carrara: scorci di cielo si aprono in angoli inaspettati, volti d’altri tempi accompagnano i pazienti all’ingresso e nelle sale d’attesa, storie narrate per immagini corrono sulle lunghe pareti dei corridoi proiettando le persone che li attraversano in un’altra dimensione.

400 i metri quadrati totali dei due ospedali bergamaschi interessati dal progetto. Grazie a un approfondito lavoro preparatorio con fotografi e grafici specializzati, i segni delle pennellate e le crepe delle tele vivono ora su superfici molto ampie, rivelando dettagli altrimenti invisibili all’occhio umano.

La scelta dei dipinti non è casuale, ma mira a ricostruire un ambiente dalla forte carica emotiva seguendo il filo conduttore della bellezza, declinata in molti modi coerenti con l’ospedale che li accoglie: dal gesto di affetto all’intensità di uno sguardo fino a paesaggi rasserenanti. L’immagine simbolo è San Girolamo e il Leone, evocativa del gesto di cura e forte riferimento a Bergamo, con l’animale che troneggia anche sulle Mura venete di città alta, patrimonio UNESCO dal 2017 (v. scheda di approfondimento). In quest’opera si leggono molti degli elementi che hanno guidato La Cura e la Bellezza: lo studio infaticabile e la ricerca che ispirano la vita di un uomo; il gesto umano, accogliente e incondizionato che cura il leone dando sollievo al dolore.

Oltre ai curatori, protagonista della selezione delle opere sono stati i medici, gli infermieri e lo staff di Humanitas, che attraverso un sondaggio hanno definito le tele presenti nelle zone a più alta socializzazione come mensa e bar. E a spiegare il significato delle opere, a illustrarne gli aspetti meno intuibili, saranno proprio loro, che hanno scelto di mettersi in gioco per la riuscita di un progetto di tale portata e stanno seguendo momenti di formazione con i curatori della Carrara per diventare i punti di riferimento di pazienti e ospiti.

“Innovazione, ricerca, formazione, efficienza: tutto questo è ospedale – ha spiegato Giuseppe Fraizzoli, amministratore delegato di Humanitas Gavazzeni e Castelli -. Ma l’esperienza di cura è innanzitutto un incontro, una relazione. E cosa meglio dell’emozione avvicina le persone? Qui si gioca il ruolo della bellezza, un valore fondante della cultura italiana a cui tutti siamo sensibili”.   “Il rapporto dell’Accademia Carrara con Humanitas Gavazzeni nasce dalla volontà di condividere un’esperienza di partecipazione che si nutra di valori positivi – ha aggiunto M. Cristina Rodeschini, direttore di Accademia Carrara -. Contribuire al miglioramento della vita dell’uomo, sia dal punto di vista fisico sia intellettuale, coinvolge la sfera dell’etica. Arte, scienza e tecnica si alleano per mettere in valore gli esiti di processi complessi, ma vitalissimi, orientati a prospettive cariche di futuro a vantaggio dell’umanità”.

Come i maestri della Pinacoteca sono “usciti” dal museo per entrare in Humanitas, così pazienti e visitatori dell’ospedale potranno fare il percorso inverso, risalendo dal dettaglio artistico al dipinto originale in Accademia Carrara. A richiesta, presso le reception dei due ospedali, è possibile ritirare un coupon che dà diritto all’ingresso ridotto in Accademia Carrara.