Cesena, un dormitorio nella casa del vescovo per senza dimora

Voluto da mons. Regattieri, è il primo caso in Italia

NOV 26, 2018 -

Bologna, 26 nov. (askanews) – Un nuovo spazio, aperto tutte le notti dell’anno, per quattordici senzatetto all’interno del palazzo vescovile di Cesena che – per prima a livello nazionale – ha deciso di apre le sue porte ai bisognosi e trasformare alcuni dei suoi locali in un dormitorio per chi è senza dimora. L’apertura – come riferisce Il Resto del Carlino – è stata fortemente voluta dal vescovo Douglas Regattieri e ha richiesto un investimento di circa 100mila euro, a carico della diocesi. Oltre al dormitorio con quattordici posti letto, la struttura conta bagni e una sala comune, in cui consumare pasti.

L’obiettivo del progetto, ha spiegato mons. Regattieri, è quello di sollecitare tutti “perché cresca l’attenzione ai poveri, che per noi cristiani è parte costitutiva della nostra fede. La chiesa diocesana non può non essere attenta ai bisogni degli ultimi. L’anno scorso alcune associazioni, comprese la Caritas che fa tanto per i bisognosi e ogni giorno mette a disposizione la sua mensa per poveri, in inverno organizzarono l’accoglienza temporanea notturna in una casa privata cittadina, ma terminato l’inverno la casa è stata chiusa. E’ restato però il bisogno e ci siamo attivati”.

“Senza la carità effettiva, la fede è vuota – ha aggiunto il vescovo -. Papa Francesco ha detto che l’attenzione ai poveri non è la moda di un pontificato. Neppure di un episcopato, aggiungo, né di un parroco o di un’associazione: è l’esigenza della vita cristiana. Ma non solo. Nelson Mandela diceva che una nazione dovrebbe essere giudicata da come tratta non i cittadini più prestigiosi, ma quelli più umili”.

Il dormitorio è stato intitolato alla memoria di una coppia di laici cesenati, Consilio e Bruna Piraccini: “è stata una coppia diaconale che si è spesa per i poveri con ammirevole ed esemplare dedizione, indicandoci la strada” ha concluso il vescovo.