Sanità, 82mila morti in Usa per impianti e protesi difettosi

Inchiesta Implant Files: i dispositivi impiantati anche in Italia

NOV 25, 2018 -

Roma, 25 nov. (askanews) – Valvole cardiache, pacemaker, defibrillatori, protesi ortopediche, seni al silicone, infusori, cateteri, neurostimolatori. Sono una moltitudine di prodotti dell’industria sanitaria che vengono impiantati nei pazienti. Milioni di persone costrette a convivere per anni, o per sempre, con questi apparecchi dentro il corpo. Le aziende produttrici li presentano come innovativi strumenti salvavita: la medicina del futuro, le più moderne tecnologie applicate alla salute. Spesso è vero: protesi e congegni sempre più perfezionati proteggono milioni di persone. Alcuni però nascondono rischi e problemi gravissimi. In grado di rovinare masse di pazienti e provocare disastri sanitari su scala mondiale.

La nuova inchiesta Implant Files coordinata dall’ International consortium of investigative journalists (Icij) , a cui hanno partecipato per l’Italia L’Espresso e Report, documenta per la prima volta come funziona e quali segreti nasconde il ricchissimo business dei cosiddetti dispositivi medici (medical device). Un mercato in continua crescita, dominato da multinazionali con un giro d’affari da oltre 350 miliardi di euro all’anno, ma totalmente fuori controllo. I dati ora rivelati mostrano che solo negli Stati Uniti, dal 2008 al 2017, sono stati registrati oltre 82 mila casi di morte e più di un milione e 700 mila lesioni personali collegate a migliaia di apparecchi segnalati come difettosi, guasti, usurati o malfunzionanti.

I dati si riferiscono a tutti i device impiantati o prodotti negli Stati Uniti, quindi riguardano anche cittadini stranieri, compresi pazienti italiani, con dispositivi fabbricati da aziende sottoposte alla vigilanza americana. Il consorzio Icij ha adottato criteri prudenziali per escludere i casi di doppia segnalazione dello stesso incidente. In totale, dal 2008 al 2017, l’agenzia federale statunitense ha registrato oltre cinque milioni di avvisi per problemi di sicurezza (5.447.285), che sono in continuo aumento: in questo decennio sono più che quadruplicati, salendo da 178mila a 873 mila all’anno. Si tratta di dati ufficiali, che prima dell’inchiesta giornalistica internazionale Implant Files non erano accessibili ai cittadini. Il database globale IMDD creato dal consorzio Icij, consultabile dal sito dell’Espresso, comprende anche i dati di altre dieci nazioni e verrà ampliato con nuovi registri internazionali nelle prossime settimane. (segue)