Milano: utilizzare nanotecnologie per proteggere la Darsena

Proposta dell'ambasciatore Unesco Ray Bondin al Comune

NOV 17, 2018 -

Milano, 17 nov. (askanews) – Eseguire nella Darsena di Milano dei trattamenti con le nanotecnologie per la conservazione e la tutela di questo importante bene storico, architettonico e naturale, nell’ambito del Progetto Navigli. È questa la proposta all’amministrazione comunale di Milano dell’ambasciatore emerito dell’Unesco Ray Bondin, durante un incontro a Palazzo Marino, per discutere su come unire le sinergie per l’idea di riapertura dei Navigli.

L’idea è stata accolta con entusiasmo dall’assessore comunale alla Partecipazione Lorenzo Lipparini: “Ho incontrato persone molto attente e disponibili che hanno compreso sin da subito l’importanza delle nostre infrastrutture idrauliche e del progetto di riapertura dei Navigli. Gli ho spiegato che si tratta di un’opera che guida la nostra visione di sviluppo futuro della città intervenendo sull’intero ecosistema urbano, migliorando la qualità della vita e dell’ambiente e favorendo la riscoperta delle nostre radici culturali”.

L’uso delle nanotecnologie oggi è fondamentale per eseguire interventi che durino nel tempo, rispettino l’ambiente e siano meno invasivi. L’amministrazione sta portando avanti un progetto ambizioso e che avrebbe delle ricadute sull’intera rete d’acqua lombarda anche perché aprire la cerchia navigabile significa far operare l’intero sistema fluviale”, ha dichiarato Ray Bondin.