Liste attesa: Cimo contro proposta blocco intramoenia in Puglia

"Autosospendiamoci...poi vediamo i veri tempi di attesa"

NOV 16, 2018 -

Roma, 16 nov. (askanews) – “Ancora demagogia e fumo negli occhi dei pazienti sulla questione delle liste di attesa, questa volta nella sanità pugliese. Mentre i numeri dimostrano una storia diversa e la forte carenza di medici e assistenza di fronte ai bisogni dei pazienti”. È in sintesi quanto denuncia CIMO in relazione alla proposta di legge regionale del consigliere pugliese Fabiano Amati (PD), presentata nei giorni scorsi e condivisa da Forza Italia e MS5, con la quale si propone di sospendere la libera professione se i tempi di attesa sono significativamente inferiori ai tempi previsti per effettuare le prestazioni ricomprese nel SSN. “Una proposta superficiale e che si traduce nell’ennesimo disprezzo verso il lavoro dei medici come i responsabili dei lunghi tempi di attesa”, denuncia il sindacato medico che ricorda ai sottoscrittori della proposta di legge: “Le visite in libera professione rappresentano in Puglia a malapena il 3% delle prestazioni erogate in media dalle strutture sanitarie pubbliche; il numero di medici dipendenti pugliesi è sceso da 7.198 a 6.635 tra il 2010 e il 2016; i medici dipendenti a stento riescono a garantire i normali turni di servizio e che in questi anni il ricorso alla libera professione da parte dei medici si è ridotto in media del 43%. A questo si aggiunga che, dopo i colleghi calabresi, il guadagno medio annuo pro capite di un medico pugliese è inferiore del 50,5% rispetto alla media nazionale. Dunque, è abbastanza chiaro che il tema delle liste di attesa dipende da una “offerta” di medici e strutture largamente inferiore alla “domanda” di visite specialistiche. Eppure, sulla libera professione esercitata dai medici nelle strutture pubbliche, la Regione Puglia, al netto di quanto riconosciuto ai professionisti, ha incassato tra il 2010 e il 2016 oltre 40,5 milioni di euro. Lo stesso Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha riconosciuto che “quella delle liste di attesa è la questione delle questioni”. (Segue)