Giansanti (Confagri): Pac post 2020 non paghi prezzo della Brexit

Europa deve fare salto di qualità, guardare a visioni di impresa

NOV 14, 2018 -

Roma, 14 nov. (askanews) – “Siamo molto preoccupati e siamo quasi fuori tempo massimo. La proposta europea sulla Pac per noi ha fortissime negatività, perché non mette al centro la visione di impresa, e si preoccupa invece troppo della sostenibilità della Pac”: così il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a margine del convegno “The italian food style: nuove terre, nuovi modelli”, promosso da Agronetwork, in merito ai negoziati sulla Politica agricola comune post 2020.

Il ventilato taglio ai fondi per la Politica agricola comune dovuto all’uscita della Brexit, ancora non è certo e non è definito. “Non conosciamo il budget – conferma Giansanti – e senza sapere il budget qualsiasi discussione è inutile. Però dobbiamo dire che la l’Europa deve passare dalla tecnocrazia alla pratica. Siamo tutti europeisti convinti, l’Europa è il nostro futuro, però ci attendiamo un salto di qualità da parte dell’Unione europea, che la faccia andare incontro alle mutate esigenze dei paesi membri”. Quanto all’impatto della Brexit, “abbiamo chiesto – ha ricordato il presidente di Confagricoltura – che la Brexit non vada a depotenziare e definanziare la Pac e abbiamo proposto di aumentare il livello di contribuzione degli stati membri dello 0,03% in modo che ci sia una non variazione finanziaria sulle risorse della Politica agricola comune”.