Roma: referendum sul trasporto pubblico, ecco come si vota

Molte però le polemiche sulle poche informazioni ai cittadini

NOV 8, 2018 -

Roma, 8 nov. (askanews) – Per il successo di un referendum con il quorum fissato al 33% degli aventi diritto – nel caso di Roma almeno 650-700mila cittadini da far esprimere – è fondamentale che l’informazione istituzionale sia ampia, tempestiva e il più diffusa possibile. Nel caso dei due quesiti sul futuro del trasporto pubblico della Capitale e di Atac, però, la macchina referendaria capitolina sembra abbia faticato a ingranare, tanto da radicare nel Comitato che li ha promossi, “Mobilitiamo Roma”, la convinzione che l’amministrazione pentastellata abbia remato contro.

“Famo le gnorri?” recita un meme prodotto dal Comitato stesso, che utilizza una foto della sindaca di Roma Virginia Raggi si copre la bocca con la mano mentre parla con la sua assessora alla Mobilità Linda Meleo. L’immagine virale è stata diffusa via social per denunciare una delle presunte adempienze che, stando al presidente del Comitato per il ‘sì’, il deputato di + Europa Riccardo Magi, potrebbe portarli a ricorrere al Tar o addirittura alla magistratura ordinaria.

La Regione Lazio infatti, con un emendamento al bilancio presentato dal consigliere radicale Alessandro Capriccioli, aveva messo a disposizione dei suoi Comuni – Roma compresa – una posta ad hoc per finanziare l’invio postale a tutti i romani di un’informazione bipartisan contenente le istruzioni per il voto agli eventuali referendum consultivi convocati ma, si legge nel meme, Raggi e Meleo “non hanno voluto usarla”. Magi ha denunciato a più riprese “che molti romani ci avvicinano ai gazebo per il ‘sì’ ma anche per strada, chiedendoci se possono votare presso gli stessi nostri gazebo o in municipio”. (Segue) sis MAZ