Tap: in Puglia monta rivolta Comitati contro decisione governo

"Contro il Governo Conte mobilitazione generale"

OTT 28, 2018 -

Roma, 28 ott. (askanews) – “Contro il Governo Conte mobilitazione generale”. Quasi uno slogan quello del Movimento No Tap che da stamane sta protestando a Melendugno in Puglia contro le decisioni del Governo. Una mobilitazione degli attivisti che si battono contro il gasdotto che ha portato i manifestanti a bruciare le tessere elettorali e a distruggere pubblicamente manifesti di alcuni candidati del M5S.

“A seguito delle dichiarazioni del Presidente del Consiglio Conte, il Movimento No Tap comunica il proprio sdegno, non solo per la decisione in sé per sé di autorizzare politicamente il gasdotto TAP, ma soprattutto per le argomentazioni insostenibili che vengono portate per giustificare tale decisione. Il mantra delle penali e dei costi di rinuncia rappresenta la vergognosa conferma di come TAP sia stata pensata, sostenuta e giustificata grazie alla menzogna spudorata”, si legge sulla pagina Facebook del Movimento che parla ora di “uno sprofondamento generale delle istituzioni, della società e del Paese nell’autoritarismo e nella sospensione dello Stato di diritto”.

“Non è tollerabile che in una democrazia il Presidente del Consiglio dichiari pubblicamente il falso sui costi di rinuncia all’opera, quando tutti i ministeri hanno dichiarato ufficialmente – a seguito della richiesta di accesso agli atti avanzata da cittadini e associazioni (c.d. FOIA) – che non esistono documenti relativi a un calcolo costi benefici. Di questo dovrebbero prendere atto tutti i parlamentari e i ministri che si erano dichiarati contrari all’opera fraudolenta di TAP, su cui indaga la magistratura per evidenti forzature e violazioni delle norme vigenti”, prosegue il Movimento No Tap che ora chiede a tutti i parlamentari dei 5 Stelle, “soprattutto quelli che hanno presentato esposti alla magistratura e che hanno rastrello voti in nome della causa no tap”, di presentare una mozione di sfiducia, “aprendo di fatto una sacrosanta crisi di governo”.