Uecoop: in Italia cresce l’usato, da libri a mobili a vestiti

Negli ultimi 5 anni +7,7%

OTT 23, 2018 -

Roma, 23 ott. (askanews) – Boom dell’usato con +7,7% per libri, mobili e vestiti in Italia negli ultimi cinque anni con 4.973 realtà attive. E’ quanto emerge da un’analisi dell’Unione europea delle cooperative Uecoop su dati Camera di commercio di Milano Lodi Monza in relazione alla generale tendenza di riduzione degli sprechi non solo alimentari e a un ritorno della moda del vintage. A livello nazionale – sottolinea Uecoop – si registra una crescita di attività del riciclo e dell’usato dove opera anche il mondo della cooperazione. Dai libri scolastici ai mobili per la casa, dai vestiti alle posate fino agli elettrodomestici il mercato del riuso a prezzi scontati coinvolge i principali centri urbani italiani con Roma al primo posto con 450 attività seguita da Milano con 398 e Torino con 282.

Ma nella top ten dell’usato ci sono anche Napoli con 245, Firenze con 227, Genova con195, Brescia con 105, Arezzo con 92, Bari con 90 e Bologna con 83. Si è creato – spiega Uecoop – un vero e proprio mercato parallelo a quello del nuovo dove, per le più svariate ragioni, dal desiderio di liberarsi di cose non più utilizzate o che non si possono portare in un trasloco realizzando anche cifre minime che possono essere una piccola entrata straordinaria per il bilancio domestico. Ma non si tratta solo di “tesori da cantina” – sottolinea Uecoop – ci sono anche realtà cooperative che riescono a valorizzare materiali di scarto dell’industria e della logistica come ad esempio i pallet di legno trasformandoli in mobili e sedie.

A livello nazionale in 1 caso su 3 il riciclo dell’usato riguarda attività al centro sud Italia anche se le regioni più attive in assoluto sul fronte del vintage sono la Lombardia con 829 attività, la Toscana con 620 e il Lazio con 548. Mentre un vero e proprio boom si registra in Puglia con +39,2%, in Abruzzo +19,2%, Molise +18,2%, in Valle d’Aosta +16,7%, in Basilicata +15% e in Veneto +14,5%. In genere – spiega Uecoop – gli oggetti vengono consegnati in conto vendita a un prezzo concordato che viene poi diviso fra proprietario e venditore. A volte invece è lo stesso negozio dell’usato che acquista direttamente e poi rivende.(Segue)