Migranti, Lucano: fiducioso, andremo avanti senza finanziamenti

Non voglio avere a che fare con chi non rispetta diritti umani

OTT 16, 2018 -

Reggio Calabria, 16 ott. (askanews) – “Pensa sia andata bene. Se esiste il diritto, sono fiducioso”. Lo ha dichiarato Mimmo Lucano, il sindaco di Riace finito ai domiciliari, a margine dell’udienza dinnanzi ai giudici del Riesame di Reggio Calabria. Lucano, accompagnato dal legale Andrea D’acqua, ha inoltre aggiunto: “devo ringraziare i miei due avvocati e tutto questo fiume di solidarietà che c’è intorno a me e intorno a Riace. Non mi hanno permesso di fare dichiarazione. Ha parlato solo il legale e oltre a contestare le accuse che mi hanno mosso ha manifestato l’esigenza di non farmi più stare ai domiciliari”.

Presente in udienza anche il pm di Locri, che ha richiesto nei suoi confronti la misura cautelare per il reato di favoreggiamento all’immigrazione clandestina e affidamento fraudolento diretto alle cooperative per la gestione della raccolta differenziata. “Avrei voluto parlare proprio su questo – ha detto Lucano – ma non mi hanno fatto fare dichiarazioni. Avrei voluto spiegare. C’è un abisso tra quello che dice il mio avvocato e quello che dice la Procura. Non so i giudici come faranno a decidere”. Lucano ha poi spiegato le motivazioni che lo hanno indotto ad affidare, senza gara d’appalto questo servizio.

“Nel 2008 mentre altri comuni davano la disponibilità di 20 posti noi ne abbiamo dato per 300 persone e la Prefettura lo sapeva. Il 26 agosto ci hanno chiamato e il 28 sono arrivati i migranti con i pullman, come facevamo a non fare gli affidamenti diretti? Ora invece, me lo contestano”. Lucano infine ha parlato del suo modello di accoglienza e si è detto fiducioso nel poter continuare questa esperienza. “A Riace – ha dichiarato il primo cittadino – anche senza contribuiti pubblici andiamo avanti lo stesso. Da soli andremo avanti; perché nel corso degli anni abbiamo costruito dei supporti all’integrazione che oggi fanno la differenza. Con la solidarietà internazionale faremo l’accoglienza spontanea senza gli Sprar. Vogliamo uscire dallo Sprar questo voglio dire al Governo. Dobbiamo recuperare le risorse per i servizi già svolti dopodiché possiamo andare avanti. Non voglio più avere a che fare a chi non ha fiducia e avere a che fare con questo Governo che spesso non rispetta i diritti umani”.