Caso Cucchi, il generale Nistri ai carabinieri: “Chi sa parli”

"L'Arma andrà fino in fondo, un militare ha il dovere morale di dire la verità"

OTT 16, 2018 -

Roma, 16 ott. (askanews) – “Chi sa parli”: così il Comandante generale dell’Arma dei carabinieri, il generale Giovanni Nistri, si rivolge ai militari, parlando in un intervista in tv del caso di Stefano Cucchi, il geometra romano morto dopo l’arresto.

Il generale è stato intervistato da Bruno Vespa sul caso Cucchi per la trasmissione di Porta a porta e il comandante generale, rivolgendosi ai militari dell’arma, ha detto: “Chi sa parli”. Il generale ha aggiunto di essere “lieto che uno dei militari presenti quella sera (il brigadiere Tedesco n.d.r) abbia detto la sua verità: questo vuol dire che questa verità adesso potrà entrare a pieno titolo nel processo insieme con tutte le altre evenienze che sono state accertate nel frattempo dall’autorità giudiziaria, e dunque questo sarà un passo in più verso una definizione della vicenda”.

Alla domanda di Vespa se l’istruttoria disciplinare nell’Arma andrà avanti ad ogni livello Nistri ha assicurato: “Questo è poco ma sicuro. Intanto siamo lieti che l’autorità giudiziaria stia procedendo perché infine si avrà una perimetrazione completa delle responsabilità. Che si tratti di responsabilità commissive piuttosto che di responsabilità omissiva nei controlli eventualmente piuttosto che in altre ipotesi anche diciamo di disattenzione o di agevolazione”.

“L’Arma – ha ribadito – andrà fino in fondo per la parte di competenza. E un carabiniere ha il dovere morale prima ancora di giuridico di dire la verità e la deve dire subito. Quindi questa è l’occasione. Chi sa parli. Perché un carabiniere deve rispettare il proprio giuramento se vuole essere un carabiniere.

Chi esce da questa regola e viene ritenuto responsabile di gravi fatti non è degno di indossare la divisa”.

Red/Gtu