Apre Internazionale a Ferrara, il mondo, il tempo e le donne

Il festival: migliorare la qualità della nostra stampa

OTT 5, 2018 -

Ferrara, 5 ott. (askanews) – Si è aperto con evento di grande emozione il festival Internazionale a Ferrara: il fumettista e regista Gipi ha letto in pubblico dei nomi di oltre 34mila migranti morti durante il drammatico viaggio verso l’Europa. Una performance di lunga durata che in qualche modo introduce alla principale caratteristica della tre giorni emiliana: affrontare l’attualità con lo sguardo e la sensibilità della rivista diretta da Giovanni De Mauro.

E con le sfumature che Chiara Nielsen, direttrice del festival, ha voluto presentarci così: “Il logo che abbiamo scelto quest’anno per il festival – ha detto ad askanews – è già un po’ una dichiarazione d’intenti: è un mondino donna, con la coda di cavallo e gli stivali, che balla con una sveglia. La sveglia sta a indicare che il tempo è scaduto per i molti problemi che ci troviamo ad affrontare. Ma contemporaneamente non volevamo dare solo un messaggio d’allarme così forte, volevamo anche rendere omaggio al movimento delle donne che quest’anno si è fatto risentire in maniera molto forte, dandoci anche una pista, una speranza per i problemi del nostro tempo”.

Speranze che passano anche attraverso la volontà di non dimenticare chi si batte per la libertà di stampa nel mondo, come il giornalista curdo-iraniano Behrouz Boochani, cui è stato assegnato il premio Anna Politkovskaja di quest’anno.

Internazionale è anche il prototipo di un’informazione di qualità, approfondita, complessa e il festival rispecchia anche tale aspetto. Per questo abbiamo chiesto a Chiara Nielsen come si convive con un mondo dominato dalle notizie usa-e-getta o mordi-e-fuggi, o ancora dalla sistematica diffusione di fake news.

“Con tanta fatica, direi innanzitutto – ci ha risposto -. Con tanta attenzione e tenteremo di raccontarlo su livelli opto diversi. Tenteremo di capire come si può informare, non solo dai teatri di guerra, dai teatri chiusi, o anche da Paesi molto misteriosi, come la Corea del Nord, ma anche come si possa fare informazione di qualità qui da noi. Avremo, e ne siamo molto contenti, un famoso fact-checker del New Yorker, la bibbia dei controllori dei fatti, che ci spiegherà qual è il metodo attraverso il quale vengono rivisti i loro articoli e potremmo anche capire che cosa noi potremmo fare per migliorare la qualità della nostra stampa”.

Una battaglia che riguarda, realmente, tutti noi.