Il ddl sui seggiolini è legge, cosa cambia

Via libera dal Senato

SET 25, 2018 -

Roma, 25 set. (askanews) – Mai più bimbi abbandonati in auto per distrazione. Una distrazione che può trasformarsi in tragedia come purtroppo testimoniano diversi casi di cronaca, 8 in Italia negli ultimi 10 anni. Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Danilo Toninelli a luglio aveva assicurato la volontà di intervenire in tempi brevi sulla questione, introducendo nel Codice della strada l’obbligo di utilizzare a bordo dei veicoli un dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono involontario dei bambini piccoli in auto. E il Parlamento ha risposto. Il 6 agosto scorso la Camera ha approvato una proposta di legge ad hoc che in questi giorni è stata discussa in sede redigente e licenziata anche dall’ottava commissione del Senato senza modifiche rispetto al testo uscito da Montecitorio. Il testo è passato anche all’esame dell’Aula che oggi lo ha licenziato con un solo astenuto e nessun contrario.

Il testo modifica l’articolo 172 del codice della strada obbligando il conducente di veicoli di alcune specifiche categorie – a cominciare da quelli destinati al trasporto di persone con massimo 8 posti a sedere oltre a quello per il conducente – “immatricolati in Italia o, immatricolati all’estero e condotti da residenti in Italia, quando trasporta un bambino di età inferiore a quattro anni”, assicurato al sedile con il sistema di ritenuta per bambini già previsto dal codice della strada, “di utilizzare apposito dispositivo di allarme volto a prevenire l’abbandono del bambino”.

In base al ddl le caratteristiche tecnico-costruttive e funzionali del dispositivo saranno definite con decreto del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti da emanare entro 60 giorni dall’entrata in vigore della legge. Le nuove disposizioni si applicano decorsi centoventi giorni dall’entrata in vigore del decreto del Mit con le specifiche tecniche e comunque a decorrere dal 1° luglio 2019.

Il testo estende poi le sanzioni già previste dall’attuale Codice della strada per il mancato uso delle cinture di sicurezza e dei sistemi di ritenuta dei bambini anche all’assenza del sistema di allarme anti-abbandono con una sanzione amministrativa pecuniaria da 81 a 326 euro. Nel caso in cui la violazione ricorra per almeno due volte nell’arco di due anni è prevista la sanzione accessoria della sospensione della patente da 15 giorni a due mesi.

Il ddL affida al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti di concerto con il ministro della Salute il compito di informare in modo adeguato – nell’ambito delle campagne per la sicurezza stradale e di sensibilizzazione sociale – sull’obbligo e sulle corrette modalità di utilizzo dei dispositivi di allarme per prevenire l’abbandono di bambini e sui rischi derivanti dall’amnesia dissociativa (con un’autorizzazione di spesa di 80mila per ciascuno degli anni dal 2019 al 2021).

L’articolo 3, infine, contempla la possibilità di prevedere, con appositi provvedimenti legislativi, agevolazioni fiscali limitate nel tempo per agevolare l’acquisto dei dispositivi di allarme. A questo proposito uno degli ordini del giorno accolti dal governo durante la discussione del testo in sede redigente da parte della commissione Lavori pubblici e Comunicazioni del Senato chiede di valutare la possibilità di includere la spesa per l’acquisto del dispositivo tra gli oneri deducibili con una detrazione pari al 50% della spesa documentata.

Un esempio in Italia di dispositivo antiabbandono viene da Chicco che, a fine maggio, in collaborazione con Samsung ha lanciato il sistema Bebè Care, sistema di sensori integrato nel seggiolino collegato a un’app su smartphone che rilevano la presenza del bambino sul seggiolino e generano un alert in caso di allontanamento dall’auto.

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