Domani Cda della Statale di Milano su Campus a Expo, no di Leu-M5S

Adempimento amministrativo, iter avviato con ok Senato accademico

SET 24, 2018 -

Milano, 24 set. (askanews) – Il percorso, già avviato, che porterà al trasferimento delle facoltà scientifiche dell’università Statale di Milano nell’ex area Expo grazie al progetto del Campus “Science for citizens”, vedrà un passaggio domani in consiglio di amministrazione: un adempimento amministrativo, spiega l’Ateneo, sullo stato del progetto messo a bando di LendLease, la società che si occuperà dello sviluppo di tutta l’area. La decisione è già stata ratificata sia dal cda, lo scorso luglio, sia dal Senato accademico, dunque il percorso è delineato e prosegue secondo quanto stabilito, ma questo non ferma la protesta dei comitati di zona Città Studi che si battono contro il trasferimento.

Accanto a loro anche alcune forze politiche come il Movimento 5 Stelle, che oggi hanno fatto il punto a Palazzo Marino. “Il sito, non ancora bonificato integralmente, non è adatto a ospitare un campus. È circondato da zone dismesse, tangenziali, autostrade, altro che il campus di Zurigo che è preso come esempio da imitare per il futuro dell’università. Peggio, sul trasferimento della Statale non sono mai state proposte alternative. L’impressione è che si voglia la statale a Rho-Pero solo per sostenere lo sviluppo immobiliare di un’area altrimenti poco attrattiva” ha detto Monica Forte, consigliera regionale del M5S Lombardia. La consigliera comunale del M5S Patrizia Bedori chiede l’analisi di costi e benefici dell’operazione e si chiede “perché il rettore Vago, il cui mandato scade il 30 settembre, convoca un cda per decidere le sorti dell’Università indebitandola per i prossimi 30 anni? Forse che il trasferimento risponde a un’esigenza di aumentare gli spazi? No, la Statale andando a Rho riduce i suoi spazi del 40%. I motivi sono noti a pochi e rispondono a interessi che sono ben lontani dalla volontà dei cittadini e degli studenti”.

Contrari anche i parlamentari di Liberi e Uguali, il Senatore Francesco Laforgia e il deputato Luca Pastorino, entrambi componenti dell’ufficio di Presidenza. “Condividiamo le ragioni di fondo della rete dei cittadini e studenti che si oppone al trasferimento dell’università da Città Studi all’area Expo per due motivi. Il primo di metodo: il rettore uscente, Vago, che da poco è stato nominato consulente del Presidente della Regione Lombardia, non può assumere una decisione così rilevante per i destini dell’Università e della città, a sei giorni dalla scadenza del suo mandato. La scelta deve essere in capo al nuovo rettore Franzini”.

Il nuovo rettore Elio Franzini, che mai si è espresso contro il trasferimento del campus, potrebbe in teoria fare ancora un passo indietro, ma incorrerebbe nel rischio altissimo di dover pagare penali ad Arexpo e alla stessa LendLease, senza contare che senza il trasferimento la Statale perderebbe i fondi stanziati dal governo e vincolati proprio all’operazione. Secondo i parlamentari di Leu “i soldi destinati dal governo all’università devono essere svincolati dall’obbligo di destinazione che riguarda, appunto, il trasferimento. Gli stessi soldi possono essere utilizzati per riqualificare laboratori ed edifici dell’università in città studi. Su questo presenteremo una interrogazione parlamentare al governo, chiedendo ai colleghi del M5S di firmarla”.