Comune Torino mette all’asta 2 immobili per housing sociale

Ok da Consiglio Comunale ad asta da 2,5 mln

SET 17, 2018 -

Roma, 17 set. (askanews) – Via libera dal Consiglio Comunale di Torino con 31 voti favorevoli e 1 astenuto alla deliberazione proposta dall’assessore al Patrimonio Sergio Rolando per mettere all’asta la costituzione della proprietà superficiaria e del diritto di superficie per 70 anni degli immobili di piazza Massaua 18 e via Ghedini 2, con vincolo di destinazione a residenza temporanea sociale.

Il primo immobile, in piazza Massaua 18, con ingresso anche da corso Francia 332, è costituito da un fabbricato a tre piani fuori terra e uno interrato, per una superficie commerciale complessiva di 2mila metri quadrati , e da annesso cortile pertinenziale. Attualmente, nello stabile opera il Comitato provinciale di Torino della Croce Rossa Italiana, che svolge attività di accoglienza e ricovero notturno per senza fissa dimora.

Il secondo immobile, in via Ghedini 2, (istituto “Cimarosa”), è costituito da un corpo verticale di un piano interrato e sei piani fuori terra per una superficie utile lorda di 4.600 metri quadrati ed è dotato di un’area pertinenziale, per un totale di circa 4.880 mq commerciali. Attualmente, nell’edificio opera l’Associazione 360°, con un progetto di sostegno a nuclei familiari che versano in situazioni di grave disagio abitativo. Il corrispettivo a base d’asta dell’immobile di piazza Massaua 18 è stato stimato dal Civico Ufficio Valutazioni in 1,080 milioni di euro, mentre quello dell’immobile di via Ghedini 2 in in 1,470 milioni di euro.

Per entrambi gli immobili verrà lasciata libertà di individuazione delle tariffe applicabili dall’investitore per un massimo del 49% della superficie locativa totale dei beni, nonché di individuare nel 31% la percentuale minima di superficie locativa che il superficiario avrà l’obbligo di gestire alla tariffa convenzionata di 4,25 Euro/mq/mese, da riservare a persone e/o nuclei familiari, in possesso di specifici requisiti economici, sociali e familiari, che si trovano in una condizione temporanea di stress abitativo (l’aumento di tale percentuale costituirà oggetto di valutazione in sede di offerta). È altresì prevista una riserva di superficie locativa dedicata a persone e/o nuclei familiari in situazioni di emergenza abitativa indicate dalla Città, pari al 20%, soggetta al pagamento del canone sociale di 1,00 Euro/mq/mese.

Decorsi i primi trenta anni dalla stipula della convenzione, l’individuazione dei target di popolazione cui destinare l’utilizzo delle residenze temporanee (giovani lavoratori o studenti o anziani in condizione di fragilità) sarà oggetto di valutazione ed eventuale ri-definizione nell’ambito della convenzione stessa. Il monitoraggio sulla corretta gestione delle Residenze sarà effettuato dagli uffici della Divisione Servizi Sociali.

Nel dibattito in aula è intervenuto il consigliere Stefano Lo Russo (Pd), che si è detto favorevole all’operazione immobiliare, compiuta in continuità con l’Amministrazione precedente.

Il consigliere Antonino Iaria (M5S) ha sottolineato l’importanza dell’atto dal punto di vista delle tariffe che verranno applicate nelle residenze: un giusto equilibrio tra necessità di alienazione e politiche di welfare.

Anche la capogruppo di Torino in Comune, Eleonora Artesio, ha apprezzato la conservazione della finalità sociale dei due immobili.

Damiano Carretto (M5S), nel dichiarasi favorevole al provvedimento, ha comunque rimarcato che il social housing non può risolvere tutti i problemi dell’edilizia residenziale pubblica e che occorrono ulteriori interventi.