Riapre al culto la chiesa di San Sebastiano a Renazzo, nel ferrarese

Bonaccini: orgogliosi di aver contribuito a restituirlo a cittadini

SET 2, 2018 -

Roma, 2 set. (askanews) – Riapre le sue porte ai fedeli e all’intera comunità locale la chiesa parrocchiale di San Sebastiano, a Renazzo, frazione del Comune di Cento, nel ferrarese. Gravemente lesionata dal sisma del maggio 2012, viene restituita definitivamente al culto dopo importanti lavori di consolidamento e restauro. Un momento atteso e importante, sancito dalla celebrazione, nel pomeriggio di oggi, di una solenne messa di ringraziamento presieduta dall’Arcivescovo Matteo Zuppi.

L’investimento complessivo per il ripristino di un edificio di grande interesse storico – qui vi lavorò il Guercino per importanti dipinti – è stato di 1,8 milioni di euro: 1,5 milioni dalla Regione Emilia-Romagna attraverso il Piano delle opere pubbliche e dei beni culturali messo a punto dalla struttura del Commissario alla ricostruzione, il presidente della Giunta regionale, Stefano Bonaccini, a cui si è aggiunto il co-finanziamento di 300mila euro dell’Arcidiocesi di Bologna.

“Come avevamo detto, dopo la ricostruzione privata, abitazioni e imprese, e le scuole, stiamo accelerando sulla ricostruzione del patrimonio pubblico e culturale, luoghi, e fra questi senza dubbio ci sono le chiese e gli edifici di culto- sottolinea Bonaccini, presente alla cerimonia- che sono punti di riferimento per il territorio, essenziali per l’identità e la coesione sociale di una collettività. In una giornata di festa come quella di oggi, siamo quindi orgogliosi di aver contribuito a restituire ai parrocchiani e alla comunità di Renazzo la chiesa di San Sebastiano, proseguendo in una collaborazione con le autorità ecclesiastiche che da subito, nei drammatici giorni successivi al sisma, si è dimostrata efficace. Continuiamo a lavorare per la completa rinascita anche dei centri storici- chiude il presidente della Regione- per una ricostruzione che ci sta restituendo una terra più bella e sicura di prima”.