Fisco, Salvini: voglio introdurre il quoziente familiare

Per il 2018 l'obiettivo è ridurre le tasse a un bel po' di gente

AGO 10, 2018 -

Roma, 10 ago. (askanews) – “L’obiettivo che mi pongo da qui fino a fine governo è introdurre il concetto di quoziente familiare, in modo da premiare la natalità e la scommessa sul futuro”. Lo afferma il vicepremier Matteo Salvini, leader della Lega e ministro dell’Interno, alla Nuova bussola quotidiana.

“Intanto il primo obiettivo è sostenere la parte produttiva attraverso un abbassamento delle tasse: se già riusciamo ad aiutare le partite Iva, i produttori, i commercianti, gli artigiani, i piccoli imprenditori, è un primo passo. Anche loro sono padri e sono madri, un euro di tassa in meno è un euro in più per i figli. Certo non è risolutivo, l’obiettivo – come dicevo – è quello di rendere il nucleo familiare un soggetto fiscalmente riconosciuto. Però già per il 2018 l’obiettivo è ridurre le tasse a un bel po’ di gente e questo sarà mantenuto”.

Lunedì scorso il ministro della Famiglia e delle disabilità, Lorenzo Fontana, ha detto: “O a questo ministero verrano date le risorse oppure ne trarrò le conseguenze”. E per Matteo Salvini, segretario della Lega e vicepremier, il suo collega di partito e di Governo “ha fatto bene a dirlo. Non basta l’etichetta, servono risorse. Peraltro – afferma nell’intervista alla Nuova bussola quotidiana – un ministero dedicato alla disabilità è stata una mia precisa battaglia e un investimento della Lega che riguarda 4 milioni di persone. Abbiamo come modello le regioni dove governiamo. In Lombardia, ad esempio, garantiremo in questo anno scolastico l’asilo nido gratuito a 15 mila famiglie, e siamo la regione che investe di più in assistenza ai disabili, soprattutto i disabili gravi. Mi piacerebbe che questo modello fosse portato a livello nazionale. Quindi è un ministero che ha bisogno di quattrini e faremo in modo di farglieli avere”.

Quindi dobbiamo aspettarci che la prossima legge di bilancio? “Certo, si dovrà intervenire anche in legge di bilancio. Ci sono ad esempio un milione di invalidi civili che percepiscono in media 278 euro al mese, che sono un’infamia. Quindi, non dico a mille euro come diceva qualcuno, ma portarle almeno al livello delle pensioni minime mi sembra un atto di civiltà”.

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