Ispra: attenzione al pesce palla maculato e al pesce scorpione

All'interno dell'Area Marina Protetta delle Isole Pelagie

AGO 8, 2018 -

Roma, 8 ago. (askanews) – “Siamo in piena #estate: ora più che mai, impariamo a conoscere le #speciealiene che vivono in #ambiente marino”. Lo scrive su Twitter l’Ispra, l’Istituto Superiore per la Protezione Ambientale che rilancia l’attenzione sulle specie tropicali pericolose che si possono incontrare nei nostri mari.

Il pesce palla maculato, segnalato per la prima volta nelle coste italiane nel settembre 2013, all’interno dell’Area Marina Protetta delle Isole Pelagie, continua ad espandere la sua distribuzione geografica nel mar Mediterraneo. Le sue carni sono altamente tossiche, anche dopo la cottura. Grazie alla campagna di informazione dell’Ispra, lanciata nel dicembre 2015 in collaborazione con il Reparto Pesca Marittima del Corpo delle Capitanerie di Porto, è stato possibile reperire nuove segnalazioni da regioni come Sicilia, Calabria e Puglia. L’attenzione mediatica generata fornisce un valido aiuto per limitare le probabilità di consumo accidentale della specie, ricordando che la legge italiana vieta la commercializzazione di tutti i pesci palla. È importante sapere che la tossicità del pesce palla maculato permane anche dopo la cottura; una volta catturato, bisogna stare attenti a maneggiarlo per evitarne il potente morso, per il resto toccarlo non comporta altri rischi ed il semplice il contatto con altre specie non mette a rischio contaminazione il pescato.

Il pesce scorpione è una delle specie marine più invasive al mondo. Introdotto accidentalmente in Florida alla fine degli anni ’80, ha invaso tutto il Mar dei Caraibi e buona parte delle coste Atlantiche occidentali, con impatti sulla biodiversità marina costiera, dovuti prevalentemente alla sua formidabile capacità predatoria. La specie, entrando dal canale di Suez, si è rapidamente diffusa anche nel Mediterraneo orientale. Nel settembre 2016 un singolo individuo di pesce scorpione è stato avvistato e fotografato in acque italiane, all’interno della “Riserva Naturale Orientata Oasi Faunistica di Vendicari”, in Sicilia. A causa delle spine velenose, lunghe e sottili, subacquei e pescatori possono pungersi facilmente. In questo caso, si consiglia di immergere al più presto la parte colpita in acqua molto calda, per ridurre il dolore e l’efficacia del veleno.

L’Ispra invita i pescatori, i subacquei ed i gestori delle aree marine protette a segnalare eventuali avvistamenti o catture agli indirizzi alien@isprambiente.it oppure pescepalla@isprambiente.it.