Mps, piccoli azionisti: banca non è parte civile? Grande amarezza

"Possibile mega causa di risarcimento contro Viola e Profumo"

LUG 14, 2018 -

Milano, 14 lug. (askanews) – I piccoli azionisti di Mps accolgono “con grande amarezza” la decisione del cda della banca di non costituirsi parte civile nel processo che prenderà il via davanti al Tribunale di Milano martedì prossimo, 17 luglio, a carico degli ex vertici dell’istituto (l’ex amministratore delegato, Fabrizio Viola, l’ex presidente Alessandro Profumo e l’ex presidente del collegio dei sindaci Paolo Salvadori), imputati per aggiotaggio e falso in bilancio.

Secondo l’avvocato Paolo Emilio Falaschi, che assiste una serie di piccoli azionisti della banca riuniti nell’associazione “Buon Governo Mps”, il board dell’istituto “afferma contro il vero” quando sostiene che le operazioni effettuate tra il 2012 e il primo semestre 2015 con la tedesca Deusche Bank e la giapponese Nomura (nel dettaglio, i derivati Santorini e Alexandria, che secondo l’accusa formulata dai pm di Milano sarebbero stati contabilizzati come operazioni in titoli di stato) non hanno provocato ripercussioni sui bilanci della banca. “Quanto affermato non corrisponde a realtà”, sottolinea il legale in una nota puntualizzando che le transazioni stipulate sotto la gestione Viola-Profumo “consentono a Mps di azionare subito una mega causa di risarcimento danni a carico degli imputati ed anche contro Nomura e Deustche Bank con un’azione di nullità per almeno 10 miliardi di euro o forse più”.