Tonno rosso venduto abusivamente, sequestri in Sicilia

A Catania il Nas ritira 2.200 kg, 5 denunce

GIU 22, 2018 -

Roma, 22 giu. (askanews) – L’inizio dell’estate ha evidenziato già alcuni casi di tossinfezione alimentare in Sicilia, dovuti al consumo di tonno rosso acquistato verosimilmente presso venditori abusivi o addirittura sottobanco attraverso canali di fornitura clandestini. I carabinieri del Nas di Catania hanno così rafforzato i controlli nelle provincie di Catania e Messina, incluse le aree cittadine a diretto contatto con l’area portuale, dove diventano più frequenti i traffici illeciti del tonno rosso, che in alcuni casi arriva a sfiorare quotazioni di diverse decine di euro al chilogrammo. Complessivamente sono stati eseguiti 20 controlli in esercenti, pescherie e distributori di prodotti ittici nell’area Nord Est della Sicilia, anche a seguito di alcune segnalazioni di intossicazione, denunciando 5 titolari di aziende per frode in commercio e sequestrando complessivamente 2.200 kg di tonno e altre specie ittiche.

L’intervento più significativo ha riguardato la periferia di Catania, dove è stato scoperto dai militari, insieme ai veterinari del Dipartimento di prevenzione dell’Asp di Catania, un deposito all’ingrosso di prodotti ittici totalmente abusivo, dove erano stati appena accantonati sette esemplari di tonno rosso di oltre due quintali ciascuno, per i quali non era assolutamente dimostrabile né la provenienza, né la salubrità attraverso la certificazione sanitaria obbligatoria. I tonni, senza alcuna tracciabilità documentale che ne garantisse l’origine, sono stati sottoposti ai controlli sanitari attraverso anche il prelevamento di campioni da sottoporre ad analisi per verificarne l’idoneità al consumo.

L’intero quantitativo di pesce posto sotto sequestro dal NAS di Catania (oltre 2 tonnellate), nel caso sia confermata dalle analisi la salubrità e idoneità al consumo, sarà devoluto in beneficenza ad enti caritatevoli, per la distribuzione gratuita ai bisognosi e alle famiglie indigenti.

Pochi giorni fa, il Nas di Palermo, in seguito all’intossicazione di una ragazza che aveva consumato del tonno, aveva controllato 5 pescherie/deposti ittici dove aveva sequestrato di 220 kg di tonno rosso, 47 kg di pesce spada e circa 500 kg di pescato di vario genere, poiché detenuti in cattivo stato di conservazione e privi di tracciabilità. Gli accertamenti effettuati hanno evidenziato che la ragazza aveva ingerito tonno con valori di tossina istaminica 15 volte superiori ai limiti consentiti dalla legge.

Il Nas ricorda ai consumatori l’importanza del mantenimento della catena del freddo nei prodotti ittici poiché, soprattutto nel periodo estivo, le alte temperature facilitano i processi di degradazione che producono quantità importanti di istamina, sostanza responsabile delle cosiddetta sindrome sgombroide, intossicazione alimentare che può scatenare gravi reazioni allergiche giungendo alla shock anafilattico, in alcuni casi.