Perchè la nave Ong Lifeline è al centro di un nuovo scontro

Indagine su chi appartiene la nave che ha imbarcato 250 naufraghi

GIU 21, 2018 -

Roma, 21 giu. (askanews) – “È notizia di queste ore che la nave Ong Lifeline sta agendo in acque libiche fuori da ogni regola, fuori dal diritto internazionale. Hanno imbarcato circa 250 naufraghi senza avere i mezzi tecnici per poter garantire l’incolumità degli stessi naufraghi e dell’equipaggio. Non stanno collaborando con la guardia costiera Libica che, dalle prime informazioni acquisite, stava intervenendo per salvare i migranti e riportarli su suolo libico. Operazione di sua stretta competenza, trattandosi di eventi accaduti in mare libico. Non abbiamo nulla contro le ONG ma siamo e continuiamo ad essere per il rispetto della legalità. Soprattutto quando si parla di vite umane”. Lo scrive il ministro alle Infrastrutture Danilo Toninelli in un post sulla sua pagina Fecebook.

“A ciò va aggiunto – prosegue – che ad oggi non abbiamo ancora riscontri sull’effettiva appartenenza all’Olanda della nave ONG Lifeline, come anche della Seefuchs, che pure batte bandiera dei Paesi Bassi. Per questi motivi sono costretto a chiedere alla Guardia Costiera italiana di avviare un’indagine di bandiera per verificare l’effettiva corrispondenza tra il vessillo battuto dalla nave e l’appartenenza a quella stessa nazionalità. Vi terrò aggiornati sugli sviluppi, ma di certo – conclude – vi anticipo che il diritto del mare non permette la navigazione a navi non regolari”.

In mattinata il ministro dell’interno, Matteo Salvini, aveva scritto: “Ennesima gravissima violazione da parte di una nave Ong in acque libiche. Basta”.

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